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Responsabilità per il proprio destino

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cazzi suoiSi presenta il paziente con mille dolori, sta davvero male, ma fumatore accanito, obese ecc. Gli propongo oltre a terapie manuali di ragionare su un cambiamento dello stile di vita, sostenuto dalle mie terapie di detossicazione, disassuefazione, ecc. Ma lui rifiuta, non ce la farebbe, ecc.
Alimenta il mio credo: ognuno ha l’orizzonte suo che gli permette di vivere o di dover morire.

Nell’ultimo caso purtroppo non ascolta a ragionamenti pur utilissimi. È karma!!


Piú gentile lo spiega questo discorso preso dal libro: ‘Oltre il palato’ – tesi di laurea in osteopatia:
„Voi non fate niente AL paziente. E non fate nemmeno qualcosa SUL paziente. Voi fate qualcosa CON lui. Questo ‘qualcosa’ è ‘ facilitare il suo cambiamento’.
Lui cambia. Non siete voi che lo guarite. Lui si guarisce da se. SE VUOLE. Voi gli mettete a disposizione una serie di processi, di strutture, di percorsi. LUI li sceglie, anche se non lo sa. LUI li percorre e VOI lo osservate camminare lungo quei sentieri. ...”