Traumatologia dello sport
La mia traumatologia usa anch'essa gli elementi dell'osteopatia del dolore acanto a trattamenti di immobilizzazione parziale e funzionale come il taping. Gli esiti sono perciò rapidi e la reintegrazione nell’attività sportiva molto accelerato rispetto alla maggior parte dei trattamenti chirurgici e statici. Va discusso attentamente da caso a caso il da farsi e deciso se terapie più invasive e immobilizzanti possano essere evitate.
Esempio migliore è il trattamento della rottura del legamento crosciato anteriore del ginocchio:
La gamba tesa, il peso appoggiato, extrarotazione forzata e via, il legamento crociato anteriore del ginocchio è partito. Questo è il destino di tanti calciatori, sciatori e di altri atleti, che subiscono brusche variazioni della posizione delle gambe sotto un immenso carico.
E ora, cosa fare? Breve pausa, aspettare che si sgonfi l’arto e ricominciare?
I dati con evidenza parlano chiaro: chi vuole continuare la sua attività sportiva, non può non sottomettersi alla ricostruzione del ligamento. Siamo d’accordo quindi con il mondo chirurgico!
E come sono i risultati? Purtroppo l’intervento stesso riveste solo un terzo del successo della ricostruzione, il resto sono la preparazione all’intervento e la riabilitazione in seguito.
E qui, che sbagliano tutti. Si aspetta troppo per decidersi all’operazione, ci si riposa, si perda la forma, e soprattutto la gamba lesa si rimpicciolisce in misura esponenziale. Alla fine ci si sveglia, si nota la tragedia e si chiede l’intervento in un momento assolutamente inadeguato. Spesso il chirurgo non da la dovuta importanza a questi fattori, opera, e dopo alcune settimane, avviene la re – rottura.
Ergo:
Legamento crociato rotto>
- Prima fase: accelerata guarigione della ferita, aspirazione dei versamenti articolari ematici, magari artroscopia con resezione dei monconi del legamento e asportazione di detriti
- Seconda fase:
- allenamento forzato dei muscoli dell’arto
- terapia della cartilagine, se compromessa con glucosamina/condroitin + iniezioni intraarticolari di acido ialuronico
- terapia omeopatica ed enzimatica della muscolatura
- abbinamento di visite chiropratiche – osteopatiche - posturologiche per reintegrare l’arto leso nel contesto dell’apparato locomotorio
- intervento chirurgico di ricostruzione del legamento
- riabilitazione con modalità simili a quelle della preparazione
Seguito questo piano con molta determinazione e pazienza, dopo 1 anno si ritorna sul campo di calcio.