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La sindrome dell’ apnea notturna

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 Trattasi di una malattia molto seria anche se generalmente poco conosciuta, rappresenta un'alterazione patologica caratterizzata da pause o interruzioni del normale respiro (maggiori di 30 secondi, appunto l’apnea) durante il sonno. 



 Ci sono due tipi di apnee durante il sonno: centrali e ostruttive.

  • Le prime, spesso mal definite, si manifestano quando i centri cerebrali non riescono a inviare i segnali appropriati ai muscoli respiratori e questo causa l'impossibilità della cassa toracica di espandersi (apnee dette di tipo centrale caratterizzate dalla immobilità del torace).
  • Le seconde, meglio documentate perché seguono a un logica di tipo laringoiatrico, si manifestano quando l'impedimento alla respirazione è dato da un ostacolo al flusso aereo a livello delle alte vie respiratorie, soprattutto della parte posteriore, sia alta che bassa, della faringe. In queste tipo di apnee, gli sforzi per continuare la respirazione saranno comunque presenti, anche se inefficaci a promuovere il passaggio dell'aria dalla bocca (o dal naso) fino ai polmoni (apnee dette di tipo ostruttivo e caratterizzate da movimenti toracici inefficaci).


Le persone più a rischio sono coloro che presentano forte russamento notturno, che soffrono di obesità, che hanno la pressione del sangue alta e che presentano anormalità fisiche a livello del naso o della gola. Inoltre la sindrome delle apnee durante il sonno sembra ricorrere con maggiore frequenza negli stessi gruppi familiari, suggerendo una possibile causa su base ereditaria.

Le conseguenze della sindrome delle apnee notturne vanno dai disturbi dell'umore al pericolo di vita. Le conseguenze sono dovute al fatto che durante le apnee l'ossigenazione del sangue viene a essere temporaneamente compromessa spesso in modo serio e poiché il fenomeno si ripete decine (se non centinaia) di volte ogni notte, questo si traduce in uno stato di stress reiterato per gli organi più sensibili allo stato di ossigenazione ematica: cuore e cervello.

Si tratta quindi di una malattia che si origina nel sonno ma che ha effetti anche durante la veglia.

Per la medicina integrativa, che non si ferma alle apparenze o alle  logiche primordiali, magari di stampo meccanicistico – chirurgico, le cause dell’apnea di tipo centrale vanno cercate nel metabolismo acido-base e di disintossicazione. L’obesità comunemente caratteristica dei soggetti affetti da apnea notturna, a sua volta non significa solo di essere più robusti ma altrimenti sani, benché descrive uno stato di malattia metabolica, che in genere si accompagna di tutta una serie di disguidi funzionali mal accetti dall’organismo quali:

-      Acidosi latente

-      Steatosi epatica con compromissione della funzione di disintossicazione

-      Tolleranza glucidica ridotta fino a stadi di diabete preclinico

-      Insufficienza cardiaca compensata, in seguito sulla via dello scompenso

-      Insufficienza respiratoria con riduzione della capacità vitale del polmone

-      Stasi linfatica, ritenzione idrica

-      Ecc

Al mio parere è proprio la sinergia sconveniente e le conseguenze di questi fattori a limitare la funzione del centro respiratorio.

Questo è regolato dal fine adattamento alle variazioni del PH sanguigno e alla pressione tissutale della CO2, a sua volta rappresentante il pool acido. Un’acidosi latente di lunga durata rende quest’adattamento inefficace, perché porta alla desensibilizzazione dei recettori. Ecco che la respirazione non parte più quando sarebbe necessario per eliminare valenze acide in eccesso.

Tossine di origine epato- intestinali con potere di stordimento cerebrale fanno il resto, fra i quali l’alcol bevuto e quella da fermentazione intestinale, l’ammoniaca di origine putrefattiva intestinale, amine biogeni della stessa origine ecc.. Ipoglicemie notturne che seguono all’iperinsulinemia dell’obese peggiorano la disfunzione.

La terapia nelle fasi iniziali quindi non deve essere solo la maschera CPAP – respirazione assistita, ma con buona volontà ci si mette a riordinare il metabolismo descritto di sopra, e spesso le apnee vengono a meno, fatto giudicabile dalle prestazioni migliori della giornata sveglia, la riduzione della sonnolenza mattutina.