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cosa fa il chiropratico?

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Il trattamento chiropratico è destinato a ristabilire la mobilità articolare.

Questa tecnica, l’aggiustamento, crea spesso malintesi che conviene dissipare: il chiropratico non mette mai fuori posto un’articolazione e nemmeno la rimette a posto.

L’articolazione è una congiunzione mobile tra due o più ossa. Anche la spina dorsale è anch’essa costituita da una serie di articolazioni e le vertebre si uniscono l’un l’altra a livello della superficie scivolosa del disco in cartilagine. La capsula articolare contiene il liquido sinoviale e contorna la maggior parte dell’articolazione. Il liquido sinoviale garantisce la nutrizione della cartilagine articolare, la lubrificazione delle superfici articolari ed esercita la funzione di ammortizzatore assieme al disco. La capsula articolare, i legamenti, i tendini e la pressione negativa all’interno della capsula mantengono in contatto le strutture delle articolazioni. I legamenti fanno da unione tra le ossa e i tendini e assicurano il legame tra ossa e muscoli trasmettendo la forza esercitata dai muscoli sulle articolazioni.

I muscoli sono gli elementi attivi dell’articolazione ed hanno una tensione di base. Il sistema nervoso determina e controlla la tensione di base di questi muscoli che aumenta o diminuisce ad ogni stimolo.

  Lo stato della spina dorsale influenza il sistema nervoso: quando è in buona salute, le articolazioni vertebrali emettono pochi messaggi in direzione del midollo spinale e del cervello e le informazioni indirizzate ai muscoli non sono numerose:  la tensione muscolare è normale e la muscolature è pronta a lavorare.

Quando il funzionamento della spina dorsale subisce delle interferenze dovute ad un’articolazione vertebrale bloccata (sublussazione), i recettori delle articolazioni vertebrali emettono stimoli maggiori e negativi in direzione del midollo spinale e del cervello. Altri messaggi sono in seguito mandati alla muscolatura della zona implicata ed anche nelle zone in prossimità della zona stessa nel tentativo di correggere il problema. I muscoli delle articolazioni periferiche recepiscono questi messaggi e a loro volta inviano messaggi al cervello.

I muscoli aumentano adesso la loro tensione di base: si contraggono a dismisura durante lo sforzo e l’aumento della tensione muscolare diminuisce l’irrigazione sanguigna nei muscoli e di conseguenza l’apporto di “carburante” muscolare, le cellule non riescono più a rilassarsi e la funzione muscolare, avendo i muscoli perso tono e vitalità, è perturbata ed alterata.

Le difficoltà iniziano quando l’articolazione in causa viene sovraccaricata, la forza di trazione e la pressione aumentano con ogni movimento e continuano ad aumentare progressivamente.

Il ruolo del chiropratico è di interrompere il cerchio vizioso del dolore. Il trattamento chiropratico permette di riassorbire la disfunzione dell’articolazione vertebrale e di diminuire il flusso delle informazioni dirette verso il midollo spinale. La muscolatura non è più sommersa da messaggi e la sua tensione di base si normalizza. La funzione muscolare migliora, il sovraccarico diminuisce, l’irritazione e l’infiammazione si attenuano.

Un leggero rumore è spesso udito durante un trattamento, il famoso “crack”: una decompressione rapida si produce nell’articolazione quando gli elementi ossei sono divisi uno dall’altro ed una parte del liquido sinoviale si trasforma in gas all’interno della capsula: è questo che provoca il rumore caratteristico, in modo indolore.