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Intolleranze alimentari

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Sei grasso, gonfio, pletorico, reumatico?  Può esser provocato dalle intolleranze alimentari.

Molte persone colpite a loro insaputa da qualche intolleranza alimentare, pur mangiando poco e facendo una vita attiva tendono inspiegabilmente a ingrassare.

Perche?

Dunque, quando si assumono certi cibi verso cui si è intolleranti, alcune cellule immunitarie producono una sostanza infiammatoria nota con il nome di ISTAMINA. L'istamina è una sostanza che provoca molte cose tra le quali anche quello di provocare il raggrinzamento delle membrane cellulari nascondendo tra le pieghe che si creano, molti recettori all'insulina.

Questo fatto provoca resistenza insulinica e di conseguenza subito dopo un pasto si tende ad avere un forte picco glicemico accompagnato da una fortissima scarica di insulina. La troppa insulina favorisce la trasformazione del glucosio in grasso che va a depositarsi nei cuscinetti di grasso. Inoltre l'insulina alta attiva l'enzima epatico per la fabbricazione del colesterolo e pertanto c’è il rischio che aumentino i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi.

Ma non è finita! Subito dopo l'abbondante scarica di Insulina, la glicemia scende a picco sotto i livelli basali, provocando Ipoglicemia. L'ipoglicemia provoca l’innalzamento del cortisolo e crea debolezza, ipotensione, apatia, affaticamento e sviluppa nel soggetto una fame da lupi nei confronti dei carboidrati portandolo a mangiare in modo incontrollato e ripetendo il ciclo dell'ingrassamento.

 La glicemia alta causata dalla resistenza insulinica da istamina stimola il cervello a produrre due droghe naturali: la serotonina e le endorfine.

La serotonina apporta al soggetto serenità e tranquillità, mentre l'endorfina funge da analgesico e rende sicuro di se. Il soggetto quindi a forti picchi glicemici produce molta endorfina e serotonina. Di conseguenza quando cala la glicemia, calano a picco anche queste due droghe. Il cervello per riprodurre quella bella sensazione costringerà l'organismo a mangiare altri carboidrati favorendo l'ingrassamento. Tale fenomeno stimola l’assunzione di cibo incontrollato.

 Bisogna inoltre sapere che alte concentrazioni di endorfine e serotonina portano nel tempo ad assuefazione. Quindi per riprodurre tali sensazioni piacevoli bisogna assumere una quantità di carboidrati ancora maggiore.

 Ritornando all'intolleranza alimentare, bisogna sottolineare che gli agenti infiammatori liberati provocano anche ritenzione idrica con ulteriore aumento di peso per accumulo di liquidi.

Per individuare i cibi verso cui siamo intolleranti, ci sono numerosi test non convenzionali, più importante invece è di seguire determinate regole per ristabilire l’ecologia intestinale e guarda caso, le intolleranze non ci sono più oppure si sono ridotte a quelle chiavi, che alla fine si cercano di individuare.

La via maestra è :

- rispettare le regole della cultura del mangiare, masticare, non bere attorno ai pasti, non sovraccaricare l’intestino, ridurre la cena

- proteggere la flora intestinale evitando l’introduzione di germi fognari (denti morti, piorrea ecc), tossine varie quali farmaci, metalli velenosi ( otturazioni), antibiotici e disinfettanti, fumare, ecc,  combattendo la disbiosi ( fermentazione e putrefazione) scegliendo un alimentazione a misura della specie umana composta da verdure e proteine animali.

Se alla fine e dopo questo reset sostanziale dovesse rimanere qualche intolleranza chiave, si elimina con una dieta  di rotazione.

Fonti: Recuperare le Tolleranze alimentari -Tecniche nuove