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Alimentazione

Il grasso cattivo - o forse no?

Grassi, che schifo !! Non voglio mica ingrassare  e morire d'infarto !

Cose del genere sono frutto dell'indottrinamento quotidiano da parte dei media e della pseudoscienza, che altro fanno che ripetere dei dogmi, che non sono esistiti da sempre ma sono stati creati ad arte circa 50 anni fa dall'industria dello zucchero,  capeggiata dalla Coca Cola, in base a un conflitto d'interesse colossale fra verità scientifica e logica di mercato. 

Leggete la ricerca da parte del New York Times, uno dei pochi organi pubblicistici attentibili del mondo: 

How the Sugar Industry Shifted Blame to Fat

Zucchero - il più lento dei veleni, ma il più efficace!

Lo zucchero in eccesso e nel soggetto predisposto crea il diabete. Lo sanno tutti.

Ma lo zucchero, che nell'alimentazione storica non era contenuto e il cui consumo fino ad oggi è cresciuto in modo esponenziale, fa molto di più e pregiudica al consumatore di accettare uno stile di nutrizione adatto ai nostri fini fisiologici.

Riporto qui un articolo esaustivo sull'argomento:

Zucchero - il più lento dei veleni, ma il più efficace!

Carboidrati, grassi e mortalità

Il grande ripensamento della scienza e della medicina:  Non sono i grassi i cattivi da eliminare dall'alimentazione ma gli zuccheri. C'è voluto 50 anni, da quando la Coca - Cola tramite una massiccia corruzione degli scienziati dell'epoca ha ottenuto la pseudo - conferma, che fossero i grassi piuttosto degli zuccheri e amidi i responsabili delle malattie, innanzitutto cardio - vascolari. L'oppinione della cosi detta comunità scientifica basata su studi falsificati per 50 anni e in genere ancora. 

Porto qui una metanalisi proposta dal dott. Enzo Brizio   pubblicata in Lancet ( Dehghan M et al. Associations of fats and carbohydrate intake with cardiovascular disease and mortality in 18 countries from five continents (PURE): A prospective cohort study. Lancet 2017 Aug 28) che appunto afferma il contrario:

"Il consiglio dietetico unanimemente accettato è quello di ridurre l’apporto di grassi totali (non più del 30% dell’apporto energetico totale) e di grassi saturi in particolare (non più del 10%): tale raccomandazione si basa su dati di alcuni studi osservazionali realizzati anni fa in USA e in Europa.

Una metanalisi recente, però, non ha riscontrato alcuna associazione, diretta o inversa, tra assunzione di acidi grassi e mortalità o eventi cardio-vascolari, per cui sono state analizzate accuratamente le diete di oltre 135.000 soggetti in 18 paesi distribuiti sui 5 continenti.

Tutti i partecipanti sono stati catalogati in quintili basati sulla percentuale di apporto energetico fornito dai grassi alimentari (totali, saturi e insaturi), dalle proteine e dai carboidrati.

Il follow-up medio è stato di 7.4 anni, e dopo i dovuti aggiustamenti in base all’educazione, all’abitudine al fumo, all’attività fisica, al diabete, alle condizioni demografiche ed all’apporto energetico totale si è constatato che una maggiore assunzione di carboidrati si associa ad una maggiore mortalità globale e ad una maggiore mortalità da eventi cardio-vascolari, ma non ad una maggiore incidenza di eventi cardio-vascolari stessi.

All’opposto, una maggiore introduzione di acidi grassi (di qualsiasi tipo) ha comportato una minore mortalità globale e da causa cardio-vascolare e non si è associata ad un aumento di eventi cardio-vascolari (a parte un’associazione inversa tra acidi grassi saturi e stroke)."

Quindi si afferma il presupposto dell'alimentazione Paleo che propone i grassi come fonte energetica principale e riduce zuccheri e amidi al minimo indispensabile. 

Il colesterolo – sono le uova?? No – sono gli zuccheri !

Tutti parlano di colesterolo e in genere ne sanno quanto del polistirolo.

E’ diventato uso comune di attribuire al colesterolo tutte le colpe per le malattie vascolari e le dite farmaceutiche stanno guadagnando cifre astronomiche vendendo le statine e alti farmaci per abbassarlo nel sangue.

Vengono proposti concetti semplicistici e sbagliati, sia sul ruolo del colesterolo nel corpo umano, dei suoi presunti effetti malefici e soprattutto sulle sue origini o vie di entrata nel corpo.

Andiamo con ordine:

Il colesterolo svolge funzioni importantissimi per il mantenimento della vita:

- è la base per la sintesi di tanti ormoni, quelli sessuali e surrenali, quindi sostanze di prima necessità per la sopravvivenza

- il colesterolo è la sostanza chiave all’interno delle membrane cellulari, strutture che garantiscono l’esistenza delle cellule, del loro nucleo e degli organuli cellulari interni, quindi il cuore del funzionamento dell’organismo

- è una delle sostanze che costituiscono la bile, liquido elementare nella digestione e nell’espulsione di tossine elaborate dal fegato.

-Il colesterolo è essenziale per lo sviluppo embrionale

- Il colesterolo è essenziale per la sintesi della vitamina D operata dall'azione dei raggi ultravioletti sulla cute

Il contenuto di colesterolo dell'organismo umano è di circa 150 g. Viene sintetizzato dalle cellule soprattutto del fegato a seconda delle necessità dell’organismo. Una piccola parte (massimo 0,5 g) arriva anche per via alimentare, il cui assorbimento è regolato altrettanto dalle necessità a monte e viene bloccato qualora la concentrazione cellulare fosse sufficiente.

La sintesi del colesterolo avviene da un suo precursore, l’Acetil-CoA che è la sostanza chiave e centrale di tutti i metabolismi, e cioè dei glucidi, delle proteine e dei grassi.

L’informazione più importante e meno conosciuta da chi parla per parlare è che il meccanismo più efficace per generare l’Acetil-CoA  è la glicolisi degli zuccheri. Trattasi nella glicolisi di una di due vie per smaltire gli zuccheri introdotti dall’esterno:  una è appunto la glicolisi che trova la sua attuazione in condizioni anaerobiche ( mancanza di ossigeno) oppure quando l’apporto di zuccheri è esagerato per poter essere smaltito dall’altra via metabolica, la fosforilazione ossidativa nei mitocondri, che è la via maestra di creazione di energia, scelta in condizioni aerobiche. I mitocondri in condizioni ottimali usano i grassi per la sintesi di ATP (energia) ma possono anche utilizzare i glucidi. La glicolisi quindi è una strategia secondaria di approvvigionamento energetico e possiede diversi inconvenienti e dannosi per il sistema.  In caso di apporto esagerato di zuccheri come è tipico nell’alimentazione moderna o del cibo spazzatura o della Dieta Mediterranea con le sue masse di carboidrati da pasta, pane, legumi e cereali il sistema metabolico è costretto di attuare la via secondaria della glicolisi e crea appunto tanta l’Acetil-CoA, precursore di ulteriori smaltimenti come a.e. la sintesi del colesterolo.

Parallelamente è l'insulina, secreta e tenuta a livelli alti in seguito all'assunzione di zuccheri e amidi, che stimola l'enzima epatico HMG - CoA - Reduttasi che aiuta a generare il colesterolo. E' questo il passo inibito dalle statine, usate generalmente per bloccarne la sintesi. 

Ecco ci siamo e abbiamo capito che sono gli zuccheri a generare il colesterolo e non le uova, il grasso e la carne!

Poi certo, dipende dalla concentrazione del colesterolo a livello cellulare, quale sia la sua futura destinazione. Essa dipende dalla collaborazione delle diverse lipoproteine (VLDL, LDL, HDL) se il colesterolo viene convogliato verso l’utilizzo nelle cellule muscolari o nervose, se viene reindirizzato verso l fegato o se rimane nel circolo ematico, dove può succedere, che incontra dei radicali liberi ( sostanze avvide e distruttive di varia origine quali fumo, denti marci, metalli tossici e anche la via della glicolisi stessa che li genera a scapito degli stessi mitocondri che ne soffrono) che lo ossidano e nella forma ossidata può dare noia all’endotelio dei vasi.

Comunque abbiamo capito una volta per sempre: non sono le uova !!!

THE FOOD INSULIN INDEX – DIABETE DALLA CARNE?

In questa sede e nelle ricerche sull'alimentazione dell'ultimo periodo si è parlato spesso del problema dell'INSULINA, ormone finalizzato ad incorporare lo zucchero nelle celle rimuovendolo dal sangue, il che però può portare con se diverse problematiche:

  • qualora se ne attiva troppa insulina apportando troppi carboidrati dall'alimentazione e le cellule riducono la sensibilità nei suoi confronti e cresce la glicemia fino al diabete vero e proprio

  • un eccesso di insulina crea fasi di ipoglicemia colmati con un esagerato appetito verso altri zuccheri e l'innalzamento dell'ormone CORTISOLO nel surrene, ormone di stress e lotta, il quale perdendo questa caratteristica  rimanendo alto oltre modo e senza ribassi normali nella sua circadianità, crea ulteriori problemi

  • l'insulina come anche il cortisolo che agiscono in società indeboliscono l'immunità, creano depositi di grasso e sono coinvolti nella arteriosclerosi.

Quindi è intenzione di un alimentazione attenta di tenere sotto controllo questo meccanismo.

Ora, si discutono diversi parametri per contenere i fattori che sono alla base della secrezione dell'insulina.

Un fattore riguarda il carico glicemico degli alimenti e quindi la quantità di zuccheri o amidi ivi contenuti.

Un altro fattore è chiamato indice glicemico, che descrive la velocità e facilità, con le quali glucidi vengono assorbiti dal corpo. Cerali integrali hanno un indice glicemico minore di zuccheri semplici e sono favoriti per contenere i'iperinsulinemia.

Filtrando tutta l'alimentazione per questi due fattori, si evince l'oppinione che proteine di varia origine e grassi non possano essere in grado di favorire l'innalzamento dell'insulina. Ma?

Ora si è aggiunto  un terzo fattore: l'indice insulinco ( FOOD INSULIN INDEX) che purtroppo segna una crescita dell'insulina anche in seguito all'apporto di proteine e del glicerolo degli acidi grassi. Si sono classificati in seguito alimenti proteici più o meno insulinogeni ed è da costatare dalle tabelle che stanno a disposizione che una bistecca di manzo e del pesce può superare l'indice insulinico anche della pasta. Al massimo lo stimolano i latticini magri.

 

Importante sottolineare è che questa secrezione insulinica non segue la neoglucosintesi dalle proteine in caso di digiuno o per smaltire un eccesso di proteine in circolo, ma che si tratta appunto di una conseguenza primaria di certe proteine costituiti di certi aminoacidi assunti in un contesto senza il sufficiente grasso e senza vegetali con le loro fibre.

Altra trappola in soggetti predisposti ( tanti prediabetici e diabetici ) possono essere i grassi, che rendono insensibile il complesso GLUT-4 - Insulina, destinato a fare entrare il glucosio nelle cellule. Il glucosio a questo punto prende la strategia della solita alimentazione in base ai carboidrati insulinici, rovinando l'assetto glucidico e lipidico

La discussione di questo nuovo quesito è ancora aperta.

L'indice insulinico alto in un alimentazione troppo ricca di proteine e/o di grassi in soggetti predisposti e in assenza del giusto contesto di fibre vegetali potrebbe spiegare i problemi che accusano nei vari forum i probanti che seguono alla lettera le prescrizioni della dieta paleontologica come a.e. nel Life – 120, rammentando iperglicemia e iperlipidemia   che non si riescono aggiustare in alcun modo.

Un rimedio può essere di ridurre nell'alimentazione paleontologica l'apporto di proteine o grassi (ipocalorico)  a favore di vegetali  o di reintrodurre il glucosio in modo alternato e misurato . Conta molto l'attività fisica. 

Riflettendo sulle nostre origini, è certo che il concetto della ricchezza della base vegetale si avvicina più alla realtà di milioni di anni di vita paleontologica, perché quest'era fu determinata dalla facilità di approvvigionarsi di verdure piuttosto di carne e altre proteine animali. Ecco il risvolto per il nostro codice genetico che definisce il nostro fabbisogno. 

L'abbandono dello zucchero - fine dell'alimentazione paleontologica e pieno di senso e logica metabolica - può essere non possibile per chi ormai si è ridotto con la dieta precedente durata anni a uno stato di ridotta sensibilità dell'insulina.

Pazienza e ognuno deve trovare la sua via individuale senza preconcetti e senza seguire troppo a teoremi generalizzanti!!

Le verdure – la base della nostra alimentazione da sempre

 

L’alimentazione dell’uomo antenato era definita da una vasta base vegetale arricchita da proteine animali. Solo negli ultimi 6000 anni questo stile di vita percepì una svolta drastica con l’avvento dell’agricoltura introducendo carboidrati in eccesso dalla coltivazione di cerali e legumi , inoltre prodotti pastorizi.

Questo processo ebbe il vantaggio di incrementare l’approvvigionamento calorico delle popolazioni aumentando anche la longevità ma comportava nello stesso momento l’inizio di problemi di salute a tutti i livelli.

Oggi ci troviamo davanti a un eccesso enorme di carboidrati associati a un’ iperalimentazione anche proteica e grassa a spese della base vegetale che in genere è trascurata.

Le vie d’uscita da questo squilibrio aprono spesso altri scompensi non meno negativi quali i vegetarismo e veganissimo, stili che riducono la mole proteica di origine animale a favore dell’incremento dei carboidrati, ricreando a lungo termine problemi di salute simili a quelli da aggirare.

Sembra invece essere la via maestra il riconoscimento delle condizioni che furono quelle di base dell’umanità e che si sono concretizzati nel nostro codice genetico, l’alimentazione con vasta base vegetale arricchita da proteine animali, detta anche dieta paleontologica.

Questo concetto di frequente si trova stravolto ancora da un eccesso di proteine (oltre 10 g /KG corporeo) in confronto della base vegetale, il che appunto non corrisponde alle nostri origini.

L’importanza delle proteine animali è fuori ogni dubbio e non vuole essere ancora discusso in questa sede mentre vorrei sottolineare il valore e la multifattorialità del mondo vegetale.

Le verdure non proteiche ma contenenti fibre, oli, sali minerali, vitamine e fattori vitaminici armonizzano l’apporto proteico dell’alimentazione e nell’insieme garantiscono salute e omeostasi .

In particolare

- favoriscono il passaggio intestinale, la peristalsi, l’integrità della barriera intestinale con il suo strato mucoso

- riducono la tendenza alla putrefazione delle proteine

- migliorano la digestione e il riassorbimento della parte proteica

- aiutano alla stabilizzazione dell’equilibrio acido-base

- Gli oli eterici quali allicina con effetto antitrombotico ecc, i polifenoli delle spezie, le fitosterine che agiscono sui rapporti dei grassi e frenano lo squilibrio ormonale dell’iperestrogenismo, i flavonoidi con i loro effetti antiossidativi e via dicendo sono alcuni esempi di questo mondo. 

Riporto qui questo articolo :Verdura: elenco, proprietà, valori nutrizionali di Letizia Miccoli che descrive appunto la dimensione vegetale dell’alimentazione.  

Intolleranze alimentari

Sei grasso, gonfio, pletorico, reumatico?  Può esser provocato dalle intolleranze alimentari.

Molte persone colpite a loro insaputa da qualche intolleranza alimentare, pur mangiando poco e facendo una vita attiva tendono inspiegabilmente a ingrassare.

Perche?

Dunque, quando si assumono certi cibi verso cui si è intolleranti, alcune cellule immunitarie producono una sostanza infiammatoria nota con il nome di ISTAMINA. L'istamina è una sostanza che provoca molte cose tra le quali anche quello di provocare il raggrinzamento delle membrane cellulari nascondendo tra le pieghe che si creano, molti recettori all'insulina.

Questo fatto provoca resistenza insulinica e di conseguenza subito dopo un pasto si tende ad avere un forte picco glicemico accompagnato da una fortissima scarica di insulina. La troppa insulina favorisce la trasformazione del glucosio in grasso che va a depositarsi nei cuscinetti di grasso. Inoltre l'insulina alta attiva l'enzima epatico per la fabbricazione del colesterolo e pertanto c’è il rischio che aumentino i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi.

Ma non è finita! Subito dopo l'abbondante scarica di Insulina, la glicemia scende a picco sotto i livelli basali, provocando Ipoglicemia. L'ipoglicemia provoca l’innalzamento del cortisolo e crea debolezza, ipotensione, apatia, affaticamento e sviluppa nel soggetto una fame da lupi nei confronti dei carboidrati portandolo a mangiare in modo incontrollato e ripetendo il ciclo dell'ingrassamento.

 La glicemia alta causata dalla resistenza insulinica da istamina stimola il cervello a produrre due droghe naturali: la serotonina e le endorfine.

La serotonina apporta al soggetto serenità e tranquillità, mentre l'endorfina funge da analgesico e rende sicuro di se. Il soggetto quindi a forti picchi glicemici produce molta endorfina e serotonina. Di conseguenza quando cala la glicemia, calano a picco anche queste due droghe. Il cervello per riprodurre quella bella sensazione costringerà l'organismo a mangiare altri carboidrati favorendo l'ingrassamento. Tale fenomeno stimola l’assunzione di cibo incontrollato.

 Bisogna inoltre sapere che alte concentrazioni di endorfine e serotonina portano nel tempo ad assuefazione. Quindi per riprodurre tali sensazioni piacevoli bisogna assumere una quantità di carboidrati ancora maggiore.

 Ritornando all'intolleranza alimentare, bisogna sottolineare che gli agenti infiammatori liberati provocano anche ritenzione idrica con ulteriore aumento di peso per accumulo di liquidi.

Per individuare i cibi verso cui siamo intolleranti, ci sono numerosi test non convenzionali, più importante invece è di seguire determinate regole per ristabilire l’ecologia intestinale e guarda caso, le intolleranze non ci sono più oppure si sono ridotte a quelle chiavi, che alla fine si cercano di individuare.

La via maestra è :

- rispettare le regole della cultura del mangiare, masticare, non bere attorno ai pasti, non sovraccaricare l’intestino, ridurre la cena

- proteggere la flora intestinale evitando l’introduzione di germi fognari (denti morti, piorrea ecc), tossine varie quali farmaci, metalli velenosi ( otturazioni), antibiotici e disinfettanti, fumare, ecc,  combattendo la disbiosi ( fermentazione e putrefazione) scegliendo un alimentazione a misura della specie umana composta da verdure e proteine animali.

Se alla fine e dopo questo reset sostanziale dovesse rimanere qualche intolleranza chiave, si elimina con una dieta  di rotazione.

Fonti: Recuperare le Tolleranze alimentari -Tecniche nuove

Alimentazione sana - la guerra dei paradigmi

Come ho spiegato nell'articolo: " L'alimentazione logica perché storica " il concetto della scarsità di carboidrati ci viene molto incontro per evitare le comuni malattie croniche del mondo di oggi, che appunto si nutre di essi

La "Dieta Mediterranea " sembra davvero un costrutto alquanto dubbio, almeno nella sua versione che si accetta oggi:  pasta, pane, riso, legumi, tanta frutta. Può darsi che in passato, nell'epoca del lavoro fisico impegnativo, il sovrappiù di carboidrati fu anche smaltito meglio e innanzitutto la longevità fu minore in modo tale da sviluppare meno le malattie croniche infiammatorie quali cardio - vascolari, reumatiche  e cancro.

L'alimentazione chiamata "paleo" al contrario promuove le proteine animali come fonte di salute, in associazione con la verdura e sembra dalle ricerche fatte nel campo e dai percorsi clinici , che di vero ci sia.

C'é il giornalista Adriano Panzironi che in prima persona si è messo a pubblicizzare questa dieta con una sua trasmissione televisiva e con il suo libro “vivere 120 anni”. E’ impressionante con quale chiarezza riesce a decifrare le varie vie metaboliche in competizione, le une smaltendo gli alimenti zuccherati e amidici e le altre sfruttando grassi e proteine come fonte energetica principale.

Ora tengo però a precisare, che l’alimentazione proteica non è sinonimo di nutrizione paleontologica e con ciò geneticamente codificata nella specie umana. Panzironi rammenta anche le verdure e la frutta come elementi ammessi nella sua dieta ma non se ne evince l’idea della loro straordinaria importanza.

I nostri antenati non hanno avuto la possibilità di comporre la loro alimentazione soprattutto di proteine perché esse in genere scarseggiavano e tempi di carestia furono tipici per tutta la nostra storia e davano finalmente fra 6000  e 10000 anni fa il seguito all’agricoltura, modello di approvvigionamento energetico assai più confortevole e ricco, però con i suoi noti rischi di  apporto di amidi, glutine e caseina con cui iniziavano anche   le malattie metaboliche.

Codificato durante 4 milioni di anni il nostro codice genetico prevede l’assunzione innanzitutto di vegetali come base alimentare ed in più la giusta componente proteica animale, ma non viceversa!

Studi moderni mostrano che appunto l’iperalimentazione proteica non è salutare per il corpo umano e tutta una serie di geni ad espressione negativa per la nostra salute è attivata dal consumo esagerato di proteine animali.  Sono stati definiti alcuni set di geni che controllano l’invecchiamento  ed è stato appurato  il fatto che se l’apporto proteico della dieta  è molto alto, ad esempio perché si mangia troppa carne, uno di questi set di geni viene attivato e l’organismo invecchia e sviluppa patologie più velocemente.

 Con ciò non si suggerisce assolutamente un vantaggio di proteine di origine vegetale ma il trucco sta appunto nel giusto equilibrio fra nutrizione vegetale e animale.

Altro argomento riguardante la longevità e la riduzione di calorie nell’alimentazione quotidiana, sicuramente più in sintonia con l’assunzione di verdura e carne piuttosto di zuccheri e amidi. Ma l’eccesso di grasso comporta poi pure un eccesso di calorie.

Quindi non lasciamoci ingannare da false promesse e cogliamo l’essenziale nelle tante considerazioni sul tema alimentazione accettando il principio, che più essa segua alla nostra tradizione genetica e quindi storica più è propensa alla nostra salute. 

L'alimentazione logica perché storica

L'alimentazione, scelta libera a secondo dei gusti? Ognuno facesse e mangiasse come gli pare? Ecco la base del ragionamento della medicina convenzionale, della nutrizionistica  moderna, persino della diabetologia. Ma rende? E' vero? 

Per avere un impressione sulla logica di un alimentazione della specie leggete quello che ho scritto nell'articolo: Cereali e alimentazione del soggetto delicato - perché qui avevo esposto che lo stile di vita, come si mangia, respira, dorme, defeca ecc. non si deve allontanare più di tanto dalle leggi della storia, perché è essa ad aver scritto il nostro codice genetico, il quale determina la nostra esistenza. 

Avevo esposto nell'articolo che l'alimentazione umana ha fatto uno sbalzo imperdonabile dal punto di vista della tollerabilità con l'avvento dell'agricoltura 6000 anni fa e oltre modo con l'arrivo dei modi americani 50 fa. 

Sono entrati i cereali, i latticini e gli zuccheri raffinati nel nostro mondo nutrizionale, i quali in precedenza mancavano o quasi. 

Le conseguenze furono due: 

- l'approvvigionamento calorico si faceva più facile, c'era meno rischio di carestie, e perciò le masse si moltiplicavano

- d'altronde iniziarono le malattie atopiche, cardiache, maligne ecc in seguito all'inondazione dei sistemi di immunità , difesa del DNA, antiossidazione, di sostanze non congrue al nostro corredo genetico, semplicemente sconosciute dalla specie umana, la quale ne doveva fare le spese in termini di sovraccarico e intossicazione. 

Sono passati gli anni e ad oggi da una parte siamo tutti belli e nutriti e nessuno,al meno in Italia, muore più di fame, ma siamo anche quasi tutti malati e le malattie croniche da disordini immunitari, da arteriosclerosi e iperglicemia , da cancro, da reumatismi e da malattie neuro - degenerative sono all'ordine del giorno.

E' venuto al mio parere il momento del ripensamento. 

Tornando all'articolo Cereali e alimentazione del soggetto delicato ho ottenuto tanti successi in termine di miglioramento di malattie croniche prescrivendo una dieta a scarso contenuto di glutine e latticini magri.

Ho visto però in seguito che non a tutti bastano questi accorgimenti e mi sono aperto alla dieta cosiddetta "paleo" che in fin dei conti consiste in un regime nutrizionale basato su vegetali, proteine animali e grassi, appunto quelle risorse che offre la natura non coltivata e non sugli amidi e zuccheri, con cui inizia la tradizionale piramide alimentare attuale, la pasta , il pane , la frutta. Viene a proposito sempre citata la famosa "Dieta Mediterranea ", la quale nella sua forma classica si contiene una parte di amidi e di frutta, frazione  comunque  molto meno cospicua del suo stravolgimento "americanizzato " dei giorni di oggi.

In seguito infatti ci sono stati ulteriori miglioramenti in termini di riduzione di malattie legate all'obesità e iperglicemia e di disordini quali reumatismi e disturbi atopici ( asma, eczemi, iperfunzione delle mucose ecc.) .

Per approfondire il tema consiglio la lettura di un bel libro che nonostante il suo titolo un po' troppo tendenzioso e apparentemente banale " Vivere 120 anni. Le verità che nessuno vuole raccontarti" di Adriano Panzironi descrive in modo chiaro, scientifico ma non complicato il vantaggio di una scelta nutrizionale che al primo momento sembra drastica ma in un secondo momento non lo è. Da leggere anche la mia ricetta del "pane paleo", con cui non manca neanche il pane ed è anche buono !!

Aggiungo qui la mia recensione Amazon del libro: " Letto il titolo accattivante già volevo scartare il libro nella categoria : discorsi tendenziosi. Meno male che ho resistito e me lo sono comprato. E' un saggio di 500 pagine, fatto bene, con un ricchissimo indice e tanti capitoli, in modo tale, che è possibile leggere solo quello che sembra avere priorità. L'autore descrive il vantaggio di un alimentazione "paleo", basato su un ampia conoscenza dei principi fisiologici. Molto interessante è anche la trasmissione televisiva ogni domenica seria, dove l'autore riferisce sul tema e vengono intervistati pazienti che hanno fatto esperienze nel campo. Più colpito mi ha la constatazione dell'autore, che lui sarebbe non un medico ma un giornalista che ha letto e approfondito la vasta letteratura sulla fisiologia umana, e che ha notato il divario enorme fra le pratiche attualmente adottate in medicina e nella nutrizionistica e appunto la scienza. Infatti è allucinante seguire discorsi di professionisti in merito all'alimentazione in generale e nel caso che si tratti di patologie con un stretto rapporto con essa. Il libro è la base d'informazione per recarsi in seguito nelle mani di un medico di medicina integrativa."

 

 

Pane Paleo

 

 

Per chi voglia specializzare la sua alimentazione in direzione "paleo", e quindi ridurre la quantità dei carboidrati rapidamente assorbiti, che oltre allo zucchero di dolci e frutta sono gli amidi di pane, pasta e cereali di vario tipo, offro qui la ricetta di un pane, da fare in casa con una farina di semi grassi e appunto non di natura amidica. 

 E' comunque da considerare che i semi oleosi sono sbilanciati nel loro corredo di acidi grassi verso gli omega 6. Perciò questo pane è da usare non come alimento principale della giornata ma come modesta aggiunta non volendo incrementare i fenomeni infiammatori che appunto con la dieta Paleo abbiamo il presupposto di ridurre.

 

 

 

 

   

Servono:

    -200 g di farina di mandorle

    (alternativamente mescolare con 50 g di farina di  cocco + 150 g farina di mandorle)

 - 100 g di farina di semi di lino

- 150 g di semi di girasole macinati + qualche chicco  intero

- 100 g di semi di zucca  macinati

 - un cucchiaino di sale

 - 1/2 bustina di bicarbonato

  -  3 uova

  - 150 ml latte di cocco

Si amalgama il pasto prima con la macchina e poi con le mani con sufficiente tempo. Attenti a tritare bene i semi di girasole! Se si fa troppo in fretta il pane è troppo umido.

In seguito lo si metti in forno a 175° per 60 minuti. Se nonostante tutto il pane all'inizio dovesse essere troppo umido, farlo asciugare dopo la cottura ancora in forno a temperatura più bassa. 

 In seguito si è osservato che qualcuno ha sviluppato un intolleranza alle mandorle. Dovesse crearsi questo problema ecco qui l'alternativa di un pane senza mandorle.

Servono:

 - 100 g di farina di  cocco 

 - 100 g di farina di semi di lino

- 150 g di semi di girasole macinati fini+ qualche chicco  intero

- 150 g di semi di zucca  macinati fini

 - un cucchiaino di sale

 - 1/2 bustina di bicarbonato

  -  3 uova

  - 150 ml latte di cocco

Si amalgama il pasto prima con la macchina e poi con le mani con sufficiente tempo. Attenti a tritare bene i semi di girasole! Se si fa troppo in fretta il pane è troppo umido.

In seguito lo si metti in forno a 180° per 50-55 minuti. Se nonostante tutto il pane all'inizio dovesse essere troppo umido, farlo asciugare dopo la cottura ancora in forno a temperatura più bassa. 

Ricetta Pane Paleo leggero ( e di gestione più facile) :

-250 g semi di girasole  macinati fini

- 2 - 2,5 cucchiai di farina di cocco

- 2 -2,5 cucchiai di farina di lino

- 3 uova

- 30 ml olio di cocco

- ½ bustina di bicarbonato

- puntina di sale

- 1,5  cucchiai di aceto di mele

- spezie come timo, anice, cumino

Montare le uova con il sale, l’olio, bicarbonato e aceto, aggiungere il resto, cuocere in forno con 180° per 45 minuti e testare la consistenza con uno stecchino. 

Variante con le noci

Tritare fine fine:

- 230 g di noci di ogni tipo

- 30 g semi di lino

- 30 g semi di girasole

 

3 uova dividere in giallo e albume

100 ml acqua

sale secondo gusto

3 cucchiai aceto

6 cucchiai olio d'oliva

1 cucchiaino di bicarbonato

Amalgamare il tutto, mescolare con l'albume montato

55-60 minuti nel forno da 170 gradi

 

Sito per acquistare gli ingredienti peraltro di origine biologica è TIBIONA  ad esempio

 - farina di semi di girasole

farina di mandorle  

ecc

 Ultima creazione - al mio parere la migliore: 

- 250 g semi di girasole  macinati fini

- 2 - 2,5 cucchiai di farina di cocco

- 2 -2,5 cucchiai di farina di mandorle

- 2-3 uova

- 1 cucchiaino di sale

- 1/2 cucchiaino di bicarbonato o meglio BACKPULVER

- 2 cucchiaini di polvere di Xantana ( addensante )

 - 1 cucchiaio di olio di oliva

- aromi a libera scelta

-  100 ml di acqua - aggiungere dell'altra se l'impasto dovesse essere troppo sodo

Amalgamare bene, mettere in una teglia e cuocere 60 min con 200° 

Cereali e alimentazione del soggetto delicato

Esiste  al mio parere una logica di base che è fondamentale per il funzionamento dell' apparato digerente e che determina il rapporto fra cibo, ambiente (ecologia ) intestinale, assorbimento ed immunità. 

 Per la specie umana come per un qualsiasi altro essere vivente l'alimentazione tollerabile ed equa si definisce su base genetica, codificata in un percorso evolutivo per l'uomo di 4.000.000 di anni. Essa fa si, che in linea di massima all'individuo umano non è permesso di allontanarsi oltre modo dalle regole (piramide dell'alimentazione ).

Esiste quindi un'alimentazione ammissibile che non genera reazioni avversi - siano loro percepiti soggettivamente o meno! Quest'alimentazione umana base non genera reazioni infiammatorie, mentre alimenti non tollerati  al contrario sono da considerare proinfiammatori generando reazioni locali ( colon irritabile ecc ) e sistemiche ( atopie, reumatismi, eczemi ecc ).

Fra questi una posizione di rilievo rivestono i cereali e precisamente il glutine, proteina di certi cereali, che dovuto al nostro codice genetico, viene percepito avverso e provoca reazioni immunitarie. Conseguenza è l'instaurarsi di quella sindrome, chiamata atopia, origine di sintomi di malattia di ogni tipo.

In base al glutine si distinguono tre gruppi di cerali:

1. con tanto glutine

- frumento

- farro

- Kamut

2. con meno glutine

- orzo

- avena

- segale

 

3. senza glutine

- riso

- mais

- miglio

- sesamo

- amarant

- quinoa

Oltre a queste specie ci sono altri cerali meno conosciuti, in parte di origine antica e ultimamente in fase di ritorno.

Il frumento riveste il ruolo più importante nella discussione sulla digeribilità dei cereali e sulla tolleranza dell'alimentazione intera.

Esso è diventato nel corso dei secoli il cerale numero uno e in rapporto all'intera alimentazione addirittura l'alimento principale davanti a carni, verdure e altro. Ha un potere calorico e nutriente particolare ma purtroppo anche una tollerabilità limitata sopratutto per i soggetti delicati. Questo limite dipende dal suo alto contenuto di glutine ma anche da altri fattori come dalla presenza di lectine che si trovano sulla superficie del grano e che rivestono una certa tossicità.

Il ruolo del glutine viene ancora discusso in modo controverso. Accettato da tutti è il problema della possibile allergia in merito, che provoca la celiachia, malattia con grave esito, qualora non fosse riconosciuta e fermata  in tempo. Trattandosi di un allergia di tipo I l'ingestione della sostanza dal soggetto affetto da questo disordine, esso reagisce con forti reazioni intestinali e sistemiche immediate. 

Non accettato da tutta la comunità scientifica è invece l'intolleranza semplice provocata dal glutine, che reca disturbi meno forti ma insistenti e alla fine diventa causa di una malattia cronica atopica, che in mano al medico non consapevole non viene mai diagnosticata e trattata perciò in modo fuorviante. Questa intolleranza è anch'essa un allergia, ma non di tipo I ma di tipo II , III e IV, tipologie di allergie che creano sintomi più sostenute ma a lungo termine alquanto gravi. E' purtroppo molto impegnativa la dimostrazione di queste allergie in laboratorio e perciò in genere omessa.

Tornado al tema di questa discussione, l'esistenza  di un alimentazione tollerabile ed equa su base genetica, considerando anche le difficoltà di un analisi certa di una valutazione del singolo alimento, il mio consiglio concludente è di attenersi al nostro sapere storico - ecologico - statistico oltre alla presa di coscienza sulla propria costituzione più o meno delicata per decidere sul tipo di alimentazione da scegliere. 

 Il soggetto delicato fa bene seguire la mia strategia sull'alimentazione a basso impatto irritativo.

 Per chi cerchi del pane senza glutine e davvero squisito da preparare in casa con poche mosse, vada ordinare il "Schnellbrot" di Bauck .

 

 

L’intestino – la radice dell’albero della vita

Chi mai ci pensa, che mangiando e bevendo per soddisfare alle propri esigenze energetiche, l’anello di mezzo, l’apparato digerente, ha una sua capacità limitata a smaltire e rendere assorbibile tutto ciò che vi arriva. Egli al contrario che si pensi ha una strutture alquanto vulnerabile, possiede un ecosistema facilmente da deteriorare, ha una sua necessità di cura, di fasi di riposo, di manutenzione.

La complessità dell’intestino è enorme: ha una superficie distesa di 300 – 1000 mq, è pieno di vili e cripte,  possiede diversi tipi di mucosa con svariate generi di cellule, che permettono funzioni d’importanza basilare per il sostegno delle altre parti dell’organismo.

Fu Franz Xaver Mayr (1875-1965) , medico austriaco che sin dall'inizio della sua attività  aveva riconosciuto il ruolo centrale dell'apparato digerente nel mantenimento dello stato di salute della persona. Paragonava l'intestino al sistema radicolare della pianta-uomo: se le radici sono sane e pescano in un terreno fertile, anche l'intero albero sarà sano e forte; se le radici pescano in un terreno tossico, tutto l'albero si avvelenerà. Questi concetti, vecchi di millenni, furono da lui sviluppati in maniera originale, sia dal punto di vista della diagnosi (riconoscimento dei segni clinici del cattivo funzionamento del corpo ben prima che compaiano i disturbi classici della malattia), sia dal punto di vista della terapia.

  Le funzioni dell’intestino sono di natura molto differenti:

 -  da un lato è l’organo destinato a ricevere, digerire, differenziare il cibo che gli arriva, portare all’assorbimento ed assimilazione la parte utile, ed avviare alla fuoriuscita dall’organismo le parte superflue oppure non desiderate ad essere introdotte nel metabolismo.

- d’altro canto è l’intestino in cooperazione con il fegato con il suo movimento peristaltico continuo e possibilmente armonico la pompa per il flusso dei liquidi corporei extravasali – la linfa. Nel regno animale questa funzione è tanto più importante quanto più grandi sono le dimensioni del soggetto  in questione. Un elefante, una balena ecc  vivono quasi esclusivamente dalla rotazione di questo viscere, nutrito con masse di sostanze vegetali  senza particolare valore energetico e nutritizio, rimuginano costantemente ecc, tutto ciò per tenere in continua attività la sua funzione pompante e di seguito il ricircolo della linfa, che drenandosi e rigenerandosi nutre e drena a sua volta le cellule del corpo.

- altro impegno è il rapporto con l’immunità. Il sistema immunitario si trova in larga parte attorcigliato attorno all’intestino, lo riveste come un guaina e vive  in contatto diretto e continuo con le particelle assorbite, le quali ad opera delle cellule imunocompetenti  subiscono un controllo della loro compatibilità ed utilità per l’organismo e sono ancora convogliate verso l’entrata nel sistema linfatico o verso il drenaggio esterno.

 Da quanto esposto segue l’estrema importanza per l’omeostasi ovvero il sostenimento della vita.

Si intuiscono inoltre facilmente, quali possano essere le ripercussioni per l’organismo di disfunzioni dell’intestino:

- riguardano tutte quelle patologie dell’apparato digerente stesso, dalla flatulenza fino al cancro

-  la linfostasi, condizione di rallentamento del flusso dei liquidi extravasali con conseguente ripercussione di ogni organo del corpo. Genera autointossicazione delle cellule con sindromi che dal reumatismo, attraverso l’insufficienza cardiaca va alla degenerazione cancerosa di ogni tipo

- il contatto alterato fra intestino e immunità poi genera le tre disfunzioni di questo ultimo: il deficit immunitario con mancata difesa, le allergie con reazioni alterate verso agenti esterni, le malattie autoimmunitarie, l’autodistruzione per mancato riconoscimento del “self”. Queste tre possibili disfunzioni sono denominate “atopia , ovvero l’immunità alterata.

 E’ facile ancora da dedurre, che un approccio olistico, basale e vero alle patologie dell’essere vivente difficilmente possa evitare la concentrazione in prima vista sull’intestino, che almeno nelle malattie croniche di tutto l’organismo riveste  sempre un ruolo di corresponsabilità eziopatogenetico.

 D’altronde sembra obbligatorio, che nasca sia nella medicina preventiva sia in quella curativa il presupposto, di appellare alle masse di malati di ogni genere di occuparsi della propria digestione, e questo nel senso descritto di sopra, piuttosto di valutare la mera fuoriuscita di feci in quantità e regolarità adeguate come segno di salute.

 

Bevi ancora latte di mucca?

fonte:  AmbienteBio

 

Vegetarisimo e crudismo - possibili stili di nutrizione ma di dubbio valore

l'inizio di questo ragionamento era la modificazione della grafica in alto aggiungendo la voce: "carne" alla collocazione delle varie verdure colorate.

Si, è giustissimo e do piena ragione al sito: curarsi al naturale ( fonte della foto presa  in prestito) le varie verdure siano anche di colori diversi, possiedono un valore inestimabile per la nostra alimentazione e salute. Sono ricche di tutte le sostanze menzionate: vitamine, minerali, antiossidanti, aromi, basi, alcaloidi, saponine di cui gli ultimi oggi vengono chiamate fitonutrienti o fitofattori. Esse promuovono e tengono in equilibrio le nostre reazioni metaboliche, aiutano a creare energia e detossicazione. Quindi sono di assoluto valore!!

Ma - non possiedono energia! Ne promuovono solo la creazione!

Energia è contenuta nel grasso, negli zuccheri e nelle proteine. 

Poi - non possiedono la capacità di costruire o di mantenere la struttura del nostro corpo, non sono mattoni, sono sostanze ausiliari. 

I mattoni sono gli aminoacidi, di cui sono costruite le proteine. Abbiamo bisogno continuo di aminoacidi. Certamente essi sono contenuti anche nelle verdure, ma - e per arrivare al dunque - la bioequivalenza cioè la somiglianza e la incorporabilità è alla gran lunga migliore degli aminoacidi animali, motivo principale per mangiare la carne in quantità sufficiente, che  corrisponde a circa un 25 % in confronto alla base vegetale dell'alimentazione. 

Chi ne fa a meno fa fatica di integrare la mancanza degli elementi strutturali da altri fonti come leguminose e cereali. E' possibile in linea di massima ma è arduo. 

Tutto sommato affermo che la carne è fra gli alimenti fondamentali storici e perciò geneticamente riconosciuti idonei per il mantenimento della specie umana. Consumata in quantità ridotte e su larga base vegetale offre le proteine in forma più vantaggiosa per l'incorporamento nelle nostre strutture. Aiuta nei tempi moderni di ridurre il consumo di tutti quelli alimenti che il nostro sistema riconosce avversi: latte e latticini, zuccheri, glutine.

Non abbiamo davvero bisogno di ...anismi come il vegetarismo, la macrobiotica ecc. Ancora più deleterio è il crudismo:

A volte mi trovo confrontato con la tesi del crudismo, presunto stile di alimentazione che guarisse ogni male. 
Nell'argomentazione dei sostenitori spesso non manca una certa aggressività da paragonare purtroppo a chi difende un vizio, che lo rende in qualche modo dipendente e che gli si i vuole togliere. 
Il crudismo è in effetti un'alimentazione possibile ma difficile, perché per trovare il necessario equilibrio dell'apporto degli alimenti ci vuole moltissimo impegno, almeno dalle nostre parti. 
I punti dubbi sono:
1. storici, essendo noi onnivori da 4.000000 anni di cui in grande parte usando la cottura degli alimenti
2. Parlare di "alimenti morti" perché cotti è fuorviante perché tanti alimenti si rendono utili addirittura solo dopo la cottura come i pomodori, i cavoli ecc.
3. La carne consumata in quantità ridotte e su larga base vegetale offre le proteine in forma più vantaggiosa per l'incorporamento nelle nostre strutture. Aiuta nei tempi moderni di ridurre il consumo di tutti quelli alimenti che il nostro sistema riconosce avveri: latte e latticini, zuccheri, glutine.
4. Il passaggio verso il crudismo è molto arduo, pieno di reazioni iniziali.
5. Spesso crudisti nell'arco di tempo si stufano della loro alimentazione ascetica e vogliono tornare in dietro, il quale passaggio è ancora molto più arduo di quello iniziale.
6. Riconosco però in pieno i successi di scuole come quella di Max Gerson nella terapia del cancro. Ritengo che un alimentazione genuina, biologica, ben assimilata ecc abbia lo stesso valore salutare ed è praticabile senza uscire dal mondo di oggi.

Conclusione: 

La nostra alimentazione dovrebbe seguire innanzitutto ai principi di  tollerabilità  e del valore energetico /strutturale degli alimenti.

Questi parametri sono codificati geneticamente nel DNA umano su base storica. 

L'alimentazione moderna in genere non segue a questi principi.

Il vegetarismo con la sua variante estrema, il crudismo, sono alternative fuorvianti. 

 

infiammazione da cibo

Il termine "Infiammazione da cibo" si introduce nella tematica del "colon irritabile" e di squilibri immunitari reattivi a " atopia" e iperpermeabilità intestinale quale concausa eziopatogenetica importante. 

Ribadisco  i concetti spiegati nell'articolo : 

I principi dell’alimentazione a basso impatto irritativo degli organi digestivi,

 nel quale si sottolinea l'essenziale associazione fra la

1. cultura del mangiare e 2. la giusta scelta del alimento.

E' innanzitutto la cultura del mangiare elemento fondamentale senza la quale un'alimentazione potenzialmente sana non aiuta a ristabilire un ecologia intestinale equa senza recare reazioni di indigestione ed immunitari. ( Medicina di Mayr ). 

Esiste quindi al mio parere una logica di base che sta alla base del funzionamento dell' apparato digerente e che determina il rapporto fra cibo, ambiente (ecologia ) intestinale, assorbimento ed immunità. 

Questa logica è basilare per la specie umana con la sua genetica codificata in un percorso evolutivo di 4.000.000 di anni. Essa fa si, che all'individuo umano non è permesso di allontanarsi oltre modo dalle regole (piramide dell'alimentazione ).

Esiste quindi un'alimentazione ammissibile che non genera reazioni avversi - siano loro percepiti soggettivamente o meno ! Quest'alimentazione umana di base non genera innanzitutto reazioni infiammatorie, mentre alimenti non tollerati sono al contrario da considerare proinfiammatori con reazioni locali ( colon irritabile ecc ) e sistemiche ( atopie, reumatismi, eczemi ecc ).

Al mio parere fa poco senso in un primo momento di assoluto disordine dell'ambiente intestinale e dell'immunità connessa, voler già individuare intolleranze alimentari con i vari test offerti in base immunologica . VA offerto invece all'inizio al paziente affetto da disturbi legati al malfunzionamento digestivo un ripristino di una vita regolare basata sulle regole quanto di sopra associato a terapie di integrazione batterica, aromi, enzimi ecc. La maggior parte dei pazienti riesce con questo procedimento quasi standardizzato a dominare i disturbi. 

Rimane come in tutti gli approcci terapeutici lo scarto del gruppo di pazienti più sensibili, più malati, più cronici, in cui una parte della sintomatologia rimane. Ecco è per loro, che si prestano i test specifici, di trovare l'alimento chiave proinfiammatorio rimasto sconosciuto fin li, che continua a provocare sintomi locali e magari protrarre sindromi sistemiche ( fibromialgia, artrite reumatoide, apnea notturna ecc ) . Un procedimento moderno utilizza la produzione di citochine specifiche da parte dell' organismo portato in contatto con un alimento proinfiammatorio - i valori BAFF .

Epilogo: La via per uscire dalla sindrome del colon irritabile e dallo spettro enorme di malattie e sindromi sistemiche in base allergica e autoimmunitaria, a loro volta scatenati dall'infiammazione della parete intestinale, creando iperpermeabilità ed assorbimento  di sostanze dannose per il sistema immunitario associato all'intestino, è:

1. ripristino dell'ecologia intestinale con regole standardizzate 

2. in caso di risposta insufficiente, ricerca di intolleranza alimentari specifiche

 

I DANNI DERIVATI DAL LATTE E FORMAGGI DI VACCA

Ampio saggio sui danni recati dal latte vaccino e i suoi derivati.

Per chi vuole avere un fondamento largo per la sua decisione di abbandonare questo gruppo di alimenti.

 

I DANNI DERIVATI DAL LATTE E FORMAGGI DI VACCA

I principi dell’alimentazione a basso impatto irritativo degli organi digestivi

Consigli approssimati per soggetti con colon irritabile e insufficienza digestiva in senso lato, non di consiglio generalizzato per ogni tipo di patologia intestinale e digerente.

 

ALa cultura del mangiare – lo stile dell’ approvvigionamento al di là della scelta degli alimenti

   Essenziali per poter offrire all’apparato digerente il pasto da smaltire in condizioni di vantaggio sono 3 principi:

 

  1. MASTICAZIONE ed insalivamento – mangiare in pace ed in assenza di distrazioni – comunicazione ed occupazioni parallele sono da evitare – il pasto ha bisogno di tempo – va offerto all’organismo come dono idoneo a trasformarsi in energia di vita
  2. NON BERE DURANTE E DOPO IL PASTO – liquidi assunti durante il pasto accelerano l’inghiottire e sfavoriscono la masticazione – diluiscono i succhi gastrici e riducono la digestione delle proteine
  3. RIDURRE LA CENA  a favore della colazione – colazione da imperatore, pranzo da borghese, cena da pezzente – la cena è il pasto meglio digeribile e adatto ad entrare nella fase di riposo e della rigenerazione degli organi.                                                                       

B )  La piramide dell’alimentazione a basso impatto di irritazione degli organi digestivi per soggetti di particolare  sensibilità   

 La VERDURA  lessa è base dell’alimentazione. 

 Verdure crude e frutta sono da contenere in rapporto alle capacità digestive e alla loro potenziale ripresa.  

 Lo stesso vale per specie vegetali di maggior richiesta di forze digestive quali leguminose ed alcuni cavoli. 

CARNE è la seconda parte dell’alimentazione, da assumere in un rapporto ridotto (25%) in confronto ai vegetali. Contiene gli elementi strutturali necessari per l’organismo e richiede l’ausilio dei vegetali per poter essere assimilato e tradotto in energia vitale. Un giusto rapporto delle parti è la base del funzionamento dei sistemi   ( acido-base; ecologia intestinale; linfa; fegato) e della salute in generale. Carni e pesce sono da scegliere con criterio: più l’animale ha vissuto una vita di movimento e libertà, meglio è la qualità del prodotto. Maiale domestico è sconsigliato.

CERALI sono un’opzione dell’alimentazione moderna(agricoltura). Sono da preferire le specie con poco o senza glutine. Frumento e farro (pane e pasta) sono da limitare. 

La via maestra però consiste nell'eliminare i cereali completamente dall'alimentazione.

Leggi a questo proposito anche : L'alimentazione logica perché storica .

 

 LATTICINI innanzitutto di origine vaccino e di soia ed  in particolare quelli di tipo scremato sono da limitare a favore di prodotti con alto contenuto di grasso naturale (burro, panna, brie, parmigiano) da assumere in rapporto alla digeribilità dei grassi. Latte non va mai bevuto! Latte vegetale di riso, avena e cocco sono alternative a.e. per preparare pappe con cereali (senza glutine) e frutta.

 

GRASSI e OLI rivestono in termini quantitativi un ruolo limitato nella piramide dell’alimentazione. Sono da scegliere in base all’origine naturale e produzione genuina. Sono da rispettare i principi di conservazione e di preparazione all’uso dei vari grassi. In caso di uso erroneo grassi di grande valore salutare invertono le loro caratteristiche e acquisiscono poteri potenzialmente tossici.

 È consigliabile la tripartizione in parti uguali dei grassi :

  1. Di origine animale contenenti acidi grassi omega 6
  2. Oli vegetali con prevalenza di acidi grassi omega 9 (Olio di oliva, girasole, cardo ecc)
  3. Oli di pesce di mare e di lino – contenenti acidi grassi omega 3
  • L’apice della piramide e a scelta libera e contiene alimenti di sfizio e di compromesso, che rendono la vita un piacere

Capire come l'alimentazione nella prima infanzia può influenzare la salute nel corso di tutta la vita

Una ricerca finanziata dall'UE ha rivelato come la nutrizione nel ventre materno e durante i primi anni di vita potrebbe influenzare la nostra suscettibilità a obesità, diabete, malattie cardiache e malattie polmonari croniche, nonché le funzioni comportamentali e cognitive per tutta la vita. Questi risultati del progetto EARNEST ("Early nutrition programming") ora sono stati tradotti in consigli pratici, che potrebbero avere un impatto positivo a lungo termine sulla salute della prossima generazione di europei.

Prove sostanziali sono state raccolte sui "programmatori positivi e negativi", quali il latte materno, dieta mediterranea o dieta sana, fattori ambientali come il fumo materno, l'inquinamento atmosferico e gli interferenti endocrini ...

Capire come l'alimentazione nella prima infanzia può influenzare la salute nel corso di tutta la vita

 

 

I nutrizionisti di Harvard eliminano latte e derivati dalla guida per l'alimentazione sana

... e non perché è grasso!! Il problema sono le proteine estranee ad assorbimento veloce. E la storia del calcio è un altra buffala (osteoporosi si riscontra soprattutto nelle popolazioni ad alto consumo di latte). Copiate l'articolo perché sparirà velocemente dalla circolazione perché contraddice troppo alla lobbie del latte.

C'è voluto del tempo e coraggio per aprire l'ottica anche alla scienza universitaria!

I nutrizionisti di Harvard eliminano latte e derivati dalla guida per l'alimentazione sana

 

E’ ora di sfatare un mito! il Latte fa bene o male?


Gli esseri umani sono gli unici animali che consumano il latte di altre specie, e lo fanno anche dopo lo svezzamento. Tre quarti degli adulti, nel mondo, sono intolleranti al lattosio, cioè sono privi dell'enzima (lattasi) necessario ad agire sullo zucchero che si trova nel latte (lattosio); questo impedisce loro di digerire adeguatamente il latte e conduce a malattie del sistema digerente più o meno serie. Il problema più grave consiste nell'assorbimento immediato delle proteine del latte, che creano all'interno dell'organismo umano tutta una serie di reazioni.

Il profilo nutrizionale del latte è simile a quello della carne. La differenza sostanziale in merito all'assorbimento delle proteine dipende dalla mancanza di grasso nel latte moderno pastorizzato ed omogeneizzato. Perché la carne non provoca gli effetti decritti? Perché a causa della sua composizione complessa e grassa richiede un tempo molto ma molto maggiore di essere smaltito a livello intestinale, e questo periodo di permanenza al di fuori dell’organismo fa si, che anche le proteine possono essere scissi fino agli aminoacidi. Lo stesso vale fra altro anche per il burro e la panna, che nel limite della tolleranza verso i grassi (fegato, pancreas) sono ben accettati dal sistema immunitario e non causano problemi infiammatori e neurologici.

E’ ora di sfatare un mito! il Latte fa bene o male?

 

Un cardiochirurgo americano: non sono i grassi saturi e il colesterolo a causare l'infarto!

Le pubblicazioni mediche insistono da  anni sul fatto che l'unica causa delle patologie cardiovascolari fosse l'ipercolesterolemia e l'unica terapia accettata fossero le statine e una dieta povera di grassi. Altro non viene accettato, dato che gli studi che soddisfanno alle esigenze scientifiche ( Grado di evidenza A - studi randomizzati al doppio cieco) purtroppo sono in grado di sfornare solo l'industria farmacologica di rilievo, capaci di sostenerne i costi stratosferici. 

Chi si interessa della materia e si informa nella letteratura accettando anche dati empirici e basati su studi di minor spessore ed innanzitutto chi tratta pazienti per tanto tempo e vede i destini, i cardiopatici con le loro storie, stili di vita e problematiche, e chi è sensibile ed attento a sviluppi e a fenomeni sottili, ecco costui si rende conto, che questo dogma, che tanto riesce sostenere un mercato di farmaci e di alimenti alterati, ridotti del loro contenuto di grasso, e di alimenti, che in quest'ottica sembrano possedere vantaggi, anche se in realtà non ce l'hanno, questo dogma non è affatto sostenibile nella realtà medica!

Appare da questo angolo di interpretazione, che  non è di certo  il colesterolo l'unico nemico ma interviene il colesterolo ossidato e partecipa alla disfunzione endoteliale, conseguenza dell'infiammazione cronica, la quale sicuramente non è solo dovuta agli zuccheri, ma anche al fumo (tossine ambientali ), a infezioni batteriche e virali ( denti morti, tonsilliti croniche ecc) , metalli pesanti (mercurio dalle otturazioni, piombo, ecc), indebolimento delle funzioni fisico-psichiche (intestino malato, fegato, depressione ecc).

Ma sicuro è: grasso nei limiti della digeribilità non è alcun nemico, ma una delle basi dell'alimentazione umana normale.

Il problema è l'ossidazione delle strutture, che avviene quando c'è uno squilibrio fra potere riducente dell'organismo e apporto di fattori che promuovono l'ossidazione.

E qui torna il significato delle statine, che in effetti possiedono un potere antiossidante notevole, mirato alla protezione dell'intima dei vasi arteriosi. Le statine quindi si integrano nella logica degli antiossidanti quali vitamine e minerali, ad. esempio la vitamina C, il resveratrolo del vino, il selenio, l'OPC ecc. 

L'articolo riduce  il rischio cardio-vascolare allo zucchero, il che mi sembra essere una semplificazione non ammissibile.  Comunque lo spunto è giustificato. 

Un cardiochirurgo americano: non sono i grassi saturi e il colesterolo a causare l'infarto!

Mangiare verdure per prevenire le infezioni

Ancora un altra spiegazione scientifica, perché mangiare la verdura è indispensabile. Dovrebbe occupare il prima terzo nella piramide dell' alimentazione, prima della carne e molto prima dei cereali (pasta e pane). La realtà italiana purtroppo mostra l'opposto.

Già abbiamo sentito dell' Ecdisone, elemento della verdura verde, fondamentale per la rigenerazione cellulare.

Un gene denominato “T-bet”  sembrerebbe rispondere ai segnali inviati dal cibo che mangiamo e risulta essenziale nella produzione delle cellule linfoidi (ILC), ovvero cellule immunitarie che svolgono un ruolo fondamentale contro i batteri intestinali nocivi, nel controllo delle allergie alimentari, delle malattie infiammatorie e dell'obesità. Si pensa inoltre che tali cellule possano prevenire lo sviluppo dei tumori intestinali.

Mangiare verdure per prevenire le infezioni

 

Ecdisone - rigenerazione cellulare dai spinacci

Si chiama "Ecdisone " la sostanza che rende cosi sani gli spinaci, i broccoli, l'insalata e quant'altro. La sua funzione consiste nel favorire la rigenerazione cellulare: muscolatura dello sportivo, degenerazioni, cancro. bastano 300 g al giorno.

Le sostanze vegetali non solo agiscono sul rinnovamento e sulla rigenerazione delle cellule umane, ma rafforzano il grado di protezione contro la formazione del cancro. Esse riducono soprattutto i rischi derivanti dalle infiammazioni croniche e dai radicali liberi, che costituiscono le principali cause di carcinogenesi. La prestigiosa rivista scientifica «Nature», in un articolo che ha suscitato scalpore (Cancer Prevention with Dietary Phytochemicals), ha evidenziato l’elevata azione protettiva dal cancro di una dozzina di fitosostanze naturali.

 

Una moderna prevenzione del cancro si basa su diversi principi:

- Prima di tutto è orientata a ridurre i danni alle cellule e di conseguenza alla frequenza dei necessari interventi riparatori, oltre che al pericolo di una crescita incontrollata delle cellule stesse.

- Un altro aspetto da tener presente è che i processi biochimici naturali sono diretti a contenere i rischi incombenti: ciò si verifica ad esempio quando determinate sostanze riescono a contenere gli effetti dell’inevitabile trasformazione degli ormoni nel seno della donna.

- Nel corpo umano, inoltre, la riproduzione cellulare è stimolata da determinati fattori di crescita: uno di questi è l’insulina. Perciò un’efficace protezione contro il cancro deve essere supportata da una normalizzazione del metabolismo insulinico, spesso scoordinato e irregolare.

- Un altro importante meccanismo che favorisce la carcinogenesi è l’azione sul codice epigenetico (il patrimonio genetico), quindi l’attivazione e la disattivazione delle proteine e degli enzimi all’interno delle cellule.

In tutte queste situazioni i componenti vegetali esercitano un’azione positiva. La medicina ha analizzato tali sostanze nel corso di studi epidemiologici e di ricerche di biologia molecolare. Si sa quindi in quale momento della trasformazione da cellula sana a cellula malata, la sostanza naturale interviene.

Le infiammazioni croniche (silent inflammation) attivano reazioni di difesa e di rigenerazione nelle cellule colpite; pur accelerando la guarigione, esse possono scatenare una proliferazione incontrollata delle cellule e di conseguenza il cancro.

articolo fonte

Equilibrio acido-base con un alimentazione adatta

Il metabolismo acido-base è una delle basi dell'omeostasi o equilibrio del nostro fisico. Si deve regolare all'interno di limiti stretti, oltrepassando le quali segue malattia e morte

Purtroppo trattasi di un equilibrio molto precario, che è sottoposto a tutta una serie di elementi di stress quali in prima linea il malfunzionamento della digestione, l'alimentazione stessa, malattie e debolezza di altro genere, fattori nervosi ecc.

La fonte più aggressiva dell'acidificazione è l'intestino malato, gonfio, sopraccarico che fermenta e produce alcol e ammoniaca. La cultura del mangiare viene quindi prima della scelta degli alimenti, che comunque rimane valida!

Cibi acidificanti e cibi alcalinizzanti. Quali alimenti scegliere al fine di riequilibrare il pH del nostro organismo? Andando alla ricerca di informazioni riguardanti l'alimentazione naturale può accadere di incontrare un particolare regime alimentare, denominato "dieta alcalinizzante" o"dieta alcalina".

Cibi acidificanti e cibi alcalinizzanti: il segreto per riequilibrare il pH dell'organismo

 

LATTE VACCINO E’ LA CAUSA PRINCIPALE DEL CANCRO

Quando il consumo di proteine animali aumenta, si registra un aumento diretto di acidità tissutale e scatta il pericoloso fenomeno dell’acidificazione del sangue.

L’acidità dei tessuti non può essere tollerata a lungo dal sistema immunitario, il quale corre ai ripari e si protegge con l’unico meccanismo che conosce: cercando tamponi basici che servono a legare gli acidi accumulati..
Il maggiore tampone basico che possiede il nostro corpo è proprio il calcio organico, sostanza alcalina che viene prontamente prelevata dalle ossa per far fronte all’acidosi.
Comincia a delinearsi una serie di indizi che ci porta a definire un primo paradosso, quello dei latticini, infatti la maggior parte delle persone, pressantemente persuasa dai media, si sforza suo malgrado di consumare una buona dose di latticini con la convinzione di rinforzare le proprie ossa…ma al contrario crea le basi per una perdita di calcio organico!

NOTIZIA SHOCK: LATTE VACCINO E’ LA CAUSA PRINCIPALE DEL CANCRO

fonte: Centro Discipline Olistiche OlosLab. La Via del Benessere

Ma quanti shock per la buona mamma!! Prima i vaccini, ora il latte, poi l'antibiotico che non ci vuole. Certo, non si vuole allarmare, in genere si sopravvive, i bambini si fanno adulti. Ma come? Quante malattie croniche oltre i 30 anni di vita, quanti disturbi, quanta gente vorrebbe stare meglio!! E vi assicuro, in una esperienza di 30 anni si riesce bene distinguere fra bambini e adulti, che sono stati allevati nell'uno o nell'altro modo!!

la disbiosi - responsabile per depressione, epilessia, fibromialgia ed altre malattie croniche

L'intestino è fonte della salute, radice dell'albero - organismo, organo di assorbimento ed escrezione principale.

Riporto qui un saggio del dott. Paolo Mainardi, chimico universitario, sulla alfalattoalbumina, proteina trovata punto chiave, alla base del metabolismo dell'aminoacido : TRIPTOFANO, a sua volta precursore della SEROTONINA, importante ormone di regolazione della eccitabilità cerebrale, dell'umore, del sonno e quant'altro.

La tesi qui presentata, quanto sia di rilievo la normale funzione intestinale con digestione ed assorbimento regolare, rispecchiata da un flora intestinale sana e composta di microorganismi nel rapporto giusto, conferma l'intento della medicina integrativa ( medicina di Mayr ) in merito. 

Che si tratti proprio di una proteina specifica, la alfalattoalbumina, che si può addirittura implementare come integratore farmacologico, è il risultato di questa ricerca.

Articolo del dott. Mainardi.

Prodotti alimentari alla conquista dei medici

 

 

I consumatori tedeschi sono diventati piuttosto scettici e credono sempre meno a quanto sostiene la pubblicità. Aziende come Unilever e Danone hanno perciò deciso di risparmiare una fetta delle spese promozionali puntando a coinvolgere degli ambasciatori credibili come i medici di famiglia. In che modo? Con annunci sulle riviste professionali, con l'offerta di corsi di aggiornamento e l'invio di materiale informativo.

L'organizzazione dei consumatori Foodwatch è stata messa sull'avviso da vari medici i quali, abbastanza indignati, gli hanno girato il materiale ricevuto.

Nel mirino ci sono in particolare due aziende, Unilever con la margarina Becel Pro Activ per ridurre il livello di colesterolo, e Danone con Actimel e Activia. Per venderli, le due società cercano d'indurre i medici, attraverso campagne mirate, a consigliarne l'uso ai pazienti.

Non è solo l'industria farmaceutica, dunque, a fare pressione sui  medici, c'è anche quella alimentare, critica Foodwatch.

Lo scorso novembre Unilever ha cominciato a inviare loro per posta informazioni sulla margarina Becel Pro Activ: un opuscolo descrittivo del prodotto, notizie di una meta-analisi (positiva) sugli steroli vegetali, moduli d'ordine per  ricevere gratis testi di consulenza specifica per professionisti della sanità. Poi in aprile ha pubblicato su due riviste professionali una lettera aperta alla "comunità medica" tedesca, con cui spiegava di voler fare chiarezza e contrastare un dibattito mediatico troppo emotivo, dando il proprio contributo con dati scientifici.

Il dibattito è stato avviato in particolare da Foodwatch. Sono tre anni che quest'organizzazione per  consumatori analizza la credibilità dei messaggi promozionali dell'industria alimentare, e che assegna un premio annuale per la "bugia più sfacciata". Nella scelta attuale  fatta dal pubblico, Becel Pro Activ è stata candidata al primo premio; in Olanda lo ha  ottenuto appena pochi giorni fa. Nel 2009 Foodwatch lo diede allo yogurt da bere Actimel di Danone, scelto dai consumatori come vincitore di quella edizione, a grande distanza da altri prodotti. L'anno dopo arrivò secondo.

Anche Danone si è attivata con i medici. Sulla pagina iniziale di Actimel, la società  francese mette a disposizione di "medici e ricercatori" un ambito per esperti protetto dalla parola chiave. Secondo Foodwatch, Danone documenta così gli aggiornamenti su  tematiche come "probiotica e sistema immunitario" sponsorizzati dall'azienda, e fornisce riassunti di suoi studi dove, per anni, vengono mostrati gli effetti di Actimel sulla salute. A una richiesta scritta di Der Spiegel, Danone non ha però risposto.


Articolo di Nicolai Kwasniewski per Der Spiegel del 13-06-2012. (A cura di Rosa a Marca )
fonte originale: http://www.spiegel.de/wirtschaft/service/studie-lebensmittelkonzerne-nutzen-methoden-wie-die-tabakindustrie-a-882971.html




























 

I danni dell'alimentazione con il latte


Gli esseri umani sono gli unici animali che consumano il latte di altre specie, e lo fanno anche dopo lo svezzamento. Tre quarti degli adulti, nel mondo, sono intolleranti al lattosio, cioè sono privi dell'enzima (lattasi) necessario ad agire sullo zucchero che si trova nel latte (lattosio); questo impedisce loro di digerire adeguatamente il latte e conduce a malattie del sistema digerente più o meno serie.

Il profilo nutrizionale del latte è simile a quello della carne. Entrambi i cibi contengono un quantitativo simile di proteine e grassi saturi. Come la carne, il latte è completamente privo di fibra e delle centinaia di sostanze fitochimiche contenute nei cibi vegetali, che si sono rivelate fattori di protezione contro le malattie degenerative come la malattia coronarica e il cancro. [Goodland2001]                                                                                                                                      

                
La produzione di carne e quella di latte sono strettamente collegate; l'una può essere considerata il sottoprodotto dell'altra. Gli effetti sulla salute di un aumentato consumo di latte e latticini sono simili a quelli provocati da un aumento del consumo di altri prodotti animali, come la carne e lo strutto. Anche se i latticini a basso contenuto di grassi possono sembrare più salutari, il grasso rimosso nella loro produzione non viene mai sprecato, ma viene consumato in forma di burro, panna, gelati o nei cibi confezionati, quindi il netto degli effetti positivi sulla salute pubblica è pari a zero. Oggi sono ormai disponibili evidenze scientifiche del fatto che i latticini non portano alcun beneficio che non sia ottenibile in modo migliore da altre fonti, e che il loro consumo pone seri rischi che contribuiscono alla morbidità e alla mortalità . [Goodland2001]

Si crede comunemente che il contenuto di calcio del latte di mucca lo renda un cibo essenziale per prevenire il problema della ossa fragili, specie nei bambini. Il problema è che, anche se il latte può essere un modo efficiente per incamerare calcio dal cibo, ha anche molti svantaggi, in particolare un contenuto di grassi saturi molto alto. Come dichiara il prof. Walter Willett, "bere tre bicchieri di latte al giorno equivale a mangiare dodici fette di pancetta oppure un big mac e una porzione di patatine fritte". [Willet2001]

Inoltre, la possibilità di mantenere le ossa forti dipende, più che dall'aumentare l'introito di calcio, dal prevenirne le perdite. La perdita di calcio è un processo normale, che avviene attraverso la circolazione sanguigna, l'urina, il sudore e le feci; questo calcio deve poi esser rimpiazzato con nuovo calcio preso dal cibo o dalle ossa. Uno dei più importanti fattori nelle perdita di calcio sono le diete ad alto contenuto proteico, che fanno sì che una maggior quantità di calcio venga persa attraverso le urine. Naturalmente le diete ricche di carne e latticini superano di molto i livelli di proteine raccomandati. [PCRM1999] Inoltre, le proteine derivanti da cibi animali probabilmente causano una perdita di calcio maggiore rispetto a quelle vegetali, e latte e latticini sono molto ricche di proteine animali, quindi, anche se sono ricchi di calcio, il bilancio finale è spesso negativo, il che causa una perdita di calcio nelle ossa, per compensare il calcio perduto.

L'alta incidenza di osteoporosi nei paesi in cui il consumo di latticini è alto è un'ulteriore indicazione della sua inefficacia nel contrastare il problema della ossa fragili. Il recente report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO sulle evidenze raccolte sul problema osteoporosi, indica che per la maggior parte delle persone sembra non esserci alcuna correlazione tra un aumento dell'introito di calcio e una diminuzione del rischio di fratture ossee. Le raccomandazioni OMS/FAO per l'osteoporosi indicano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicurarsi una buona salute delle ossa. [WHO/FAO2002]

Riferimenti bibliografici

[Goodland2001] Goodland R., The Westernization of Diets - The Assessment of Impacts in Developing countries - with special reference to China, DRAFT, 2001

[PCRM1999] Physician Committee for Responsible Medicine, PCRM. Vegetarian Starter Kit, PCRM, 1999

[WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.

[Willet2001] Walter C. Willett, Eat, Drink and Be Healthy, The Harvard Medical School Guide to Healthy Eating, Simon & Schuster, 2001

Il colon, sistema fognario o pozzo nero?

Di tutti gli organi vitali nel corpo, quello che subisce abusi maggiori derivanti da abitudini alimentari “moderne” è il colon. Il nostro colon e stato progettato dalla natura per funzionare come un sistema fognario scorrevole per eliminare prontamente prodotti di rifiuto dal corpo. Invece, è diventato un pozzo nero stagnante, l’equivalente fisiologico di un mucchio di spazzatura abbandonata in putrefazione o di un gabinetto intasato che continua a essere utilizzato.

Leggete questo bel saggio di  Luciano Gianazza, "Il colon, sistema fognario o pozzo nero?" che mette a punto la problematica di quest'organo maltrattato, senza che necessariamente si evidenzino dei sintomi gravi per tanto tempo. E' un tipico esempio della  fase preclinica, che osserviamo generalmente con l'ottica della medicina integrativa.

Senza dover arrivare alle conclusioni dell'articolo, è comunque importantissimo per una vita sana e lunga valutare il rapporto fra capacità digestiva degli organi addominali, che dipende dalla genetica, dalla costituzione e dalla vita, che uno ha fatto finora, e abitudini alimentari. E' questo il quesito, che meglio di chiunque altro scienziato ha definito F.X. Mayr, che appunto non considera solo la scelta di un alimentazione adatta, valorosa e biologica, ma chiama l'attenzione sulla cultura del mangiare, il "come" si dovrebbe affrontare il pasto, prima che si valuti il " che cosa" si mangia e quale sia il contenuto del cibo.

Intestino sano crea ottimismo e felicità

Parliamo di felicità. L’intestino, secondo un articolo pubblicato su Molecular Psychiatry, ha un ruolo centrale nella regolazione della felicità. Secondo gli scienziati i batteri intestinali che si sviluppano durante la primissima infanzia sono responsabili dello sviluppo della felicità.

La tesi studiata, che in medicina integrativa è già sempre stata una delle basi, con cui si operava, afferma comunque il presupposto , che non è tutto "psico-somatica" - quel termine moderno, con cui si cerca di spiegare ogni malessere non ben dimostrabile con i metodi della medicina ufficiale; bensì conta ugualmente la " somato-psichica" con direzione intestino>cervello, che possiede un enorme potenziale regolativo .

LO STUDIO – Lo studio, condotto su un gruppo di topi, ha messo in evidenza che la microflora intestinale, se ben sviluppata durante la prima infanzia, stimola l’attività della serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore e delle emozioni il cui funzionamento viene alterato da momenti di stress, ansia e depressione: nei topolini allevati, sin da piccoli, in assenza del microbiota intestinale, infatti, i ricercatori hanno notato, in età adulta, un significativo abbassamento della concentrazione di serotonina nel cervello. E i maschi sono risultati più sensibili delle femmine a questo meccanismo. Quando l’intestino di alcuni dei topolini, prima che raggiungessero l’età adulta, è stato ri-colonizzato con batteri, gli studiosi hanno scoperto che molti dei cambiamenti del sistema nervoso centrale, in particolare quelli legati all’attivazione della serotonina, non venivano invertiti: a testimonianza, spiegano, degli effetti permanenti della mancanza della flora intestinale della prima infanzia sulla funzione del cervello.

Questa ricerca ha implicazioni sulla salute, anche perchè dimostra che le manipolazioni del microbiota intestinale (dovute ad esempio ad antibiotici, dieta o infezioni) possono avere profondi effetti a cascata su alcune funzioni cerebrali.

John F. Cryan, professore di neuroscienze e principale autore dello studio, ha spiegato: “Come un neuroscienziato trovo affascinante come questi risultati mettono in evidenza il ruolo importante che i batteri intestinali giocano nella comunicazione bidirezionale tra l’intestino e il cervello, e apre l’opportunità di sviluppare strategie uniche basate sulla flora microbica per il trattamento dei disturbi del cervello”.

“Siamo davvero eccitati da questi risultati. Anche se abbiamo sempre creduto che il microbiota intestinale sia essenziale per la nostra salute generale, i nostri risultati evidenziano anche quanto sia importante per il nostro benessere mentale” ha invece aggiunto Gerard Clarke, primo autore dello studio.

La sindrome della permeabilità intestinale, celiachia, sensibilità al glutine, spettro autistico, microtossine e tolleranza immunologica

 Leggete questo bellissimo articolo! Il tema riguarda oltre il 50% della popolazione con il "colon irritabile" o almeno sintomi come flatulenza, borborigmi e quant'altro. Sapendo, di cosa si parla e avendo capito i meccanismi, che in laboratorio bianco su nero spesso non si possono appurare, si cura e si governa benissimo!

http://www.informasalus.it/it/articoli/sindrome-permeabilita-intestinale.php

La medicina tende ad escludere di questa sindrome le esacerbazioni come le neoplasie, le malattie infiammatorie croniche, malattie con indicazione terapeutica chirurgica. Il resto : il 99% - valuta come disturbo banale e siccome gli accertamenti spesso non portano agli esiti aspettati manca un approccio complessivo e valido.

Bello da leggere anche questo articolo: 

Sindrome della permeabiltà intestinale

Il veleno nel piatto

Il veleno nel piatto

Gli alimenti contengono il più delle volte prodotti chimici tossici. Si tratta di un dato di cui i consumatori sono all’oscuro.

In un’inchiesta choc di un’importante giornalista – pluripremiata in tutto il mondo per i suoi libri – le responsabilità, le omissioni, le complicità che minano la sicurezza dell’intera catena produttiva del cibo.

Moltissime ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent’anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40 per cento in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia.

Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini (secondo quanto sostengono gli studi dell’International Agency for Research on Cancer) è stato del 2 per cento annuo. Per non parlare dell’evoluzione simile per le malattie neurologiche (Parkinson e Alzheimer) e autoimmuni. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi “sviluppati”?

Alla domanda risponde Marie-Monique Robin in questo libro choc, frutto di un’inchiesta condotta per due anni tra America del Nord, Asia ed Europa (anche in Italia). Nell’appoggiarsi su numerosi studi scientifici, ma anche sulle testimonianze dei ricercatori e dei rappresentanti delle agenzie di regolamentazione, l’autrice dimostra che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale.

In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l’alimentazione dalla fine della Seconda guerra mondiale. Per questo, l’autrice ripercorre l’intera catena produttiva del cibo: dall’utilizzo dei pesticidi nei campi fino all’impiego di additivi e plastiche per uso alimentare nei nostri piatti.

Nel fare ciò mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell’aspartame e del bisfenolo A.

E infine descrive le pressioni e le manipolazioni messe in atto dall’industria chimica per mantenere sul mercato prodotti altamente tossici.

http://www.librisalus.it/libri/veleno_nel_piatto.php?pn=4

La prima colazione: un momento importante

La prima colazione: un momento importante

Riporto qui il resoconto di una ricerca sul significato di un primo pasto importante nella giornata. I risultati contraddicono alle abitudini di grandi parti della popolazione italiana, che invece inizia la loro alimentazione giornaliera con una tazza di espresso e con un dolce di dubbia composizione. 

La predica, che devono subire i pazienti, che si sottopongono alla cura di Mayr o che comunque cercano un consulto dietologico da me, specialista della diagnostica e terapia secondo F.X. Mayr, suona sempre identica:

la mattina da imperatore - di pranzo da borghese - di sera come un pezzente !

Questa saggezza popolare di antica data corrisponde alle leggi della medicina di Mayr e rispecchia i risultati dello studio pubblicato in seguito:

" Il primo pasto della giornata è sicuramente quello più importante ma anche il più sottovalutato ed è spesso trascurato."

 http://www.dietabit.it/alimentazione/colazione/

bere latte genera osteoporosi

bere latte genera osteoporosi

Dairy milk is singled out as the biggest dietary cause of osteoporosis because more than any other food it depletes the finite reserve of bone-making cells in the body.

So although milk makes bones stronger in the short term, in the long term it erodes bone-making cells, increasing the risk of osteoporosis. This explains a paradox: black people are known to be less tolerant to lactose in milk, and consequently they drink less milk, yet they get much less osteoporosis than white people. This new research resolves the paradox because by consuming less milk you are less likely to get osteoporosis.

Growing evidence is showing that calcium in milk does not protect against osteoporosis. For example in a 12-year Harvard study of 78,000 women, those who drank milk three times a day actually broke more bones than women who rarely drank milk. Similarly, a 1994 study in Sydney, Australia, showed that higher dairy product consumption was associated with increased fracture risk: those with the highest dairy consumption had double the risk of hip fracture compared to those with the lowest consumption.

Author Russell Eaton says: 'Dairy milk does increase bone density, but this comes at a terrible price. The latest research is showing that far from protecting bones, milk actually increases the risk of osteoporosis by eroding bone-making cells. Also, people with osteoporosis have a much higher incidence of heart disease and cancer, and the evidence is pointing at milk as the common factor. '

It had been thought that prostate cancer was caused by harmful fats in the diet, but this may not be so. Calcium and phosphorus in milk serve to feed nanobacteria, causing calcification and cancer.

It seems that harmful calcification, caused by nanobacteria in the body, is at the root of many diseases such as arthritis, kidney stones, heart disease and stroke. These microscopic organisms get fed calcium and phosphorus from the bloodstream and then secrete calcium phosphate to cause calcification. In the book The Milk Imperative the author shows how dairy milk feeds nanobacteria, thus causing many serious diseases.

Commenting on the book Dr. Amy Lanou (Physicians Committee for Responsible Medicine, USA) said: ‘There is a compelling argument that today’s pasteurized milk, in all its guises, has virtually no redeeming features at all, and serves only to cause disease and poor health. By simply switching from dairy to non-dairy milk we will make a dramatic and long-lasting improvement to our health.’

http://www.deliveredonline.com

Il segreto si svela con la considerazione del metabolismo acido-base, il quale si tiene in equilibrio fra altro con neutralizzazione di un iper - apporto o iper - generazione di acidi  con il riassorbimento di sostanze alcaline da tutte le parti dell'organismo, che stanno a disposizione, come lo scheletro, la muscolatura ecc. Siccome il latte contiene una grossa densità di proteine, rapidamente assorbite nella loro forma originale - fortemente acida, l'apporto di calcio, che pure è contenuto nel latte in grosse quantità, non compensa a livello dei tessuti la necessità di neutralizzazione. Il bilancio si rende negativo a scapito dell'osso.

il mal di latte

il mal di latte

Update del 03 Marzo 2012 - Questo testo, dal titolo Il Mal di Latte, il cui curatore è Lorenzo Acerra, appare nella categoria Patologie e Malattie, tratta di Allergie. Dato alle stampe dalla casa editrice Macro Edizioni e venduto dal Dicembre 2008, è attualmente "Disponibile in pronta consegna". Il costo di € 10,97.

Dettagli: La competenza e l’autorevolezza di Lorenzo Acerra per quanto riguarda gli studi di medicina naturale sono indiscusse e questo libro ne è una prova: unico nel suo genere, "Il mal di latte" rappresenta una guida essenziale per tutte quelle persone che soffrono di intolleranze e allergie al latte. La letteratura scientifica che riguarda questi disturbi è ormai ricca: da tempo sono ben conosciuti gli effetti dannosi che il latte pastorizzato e i suoi derivati possono provocare alla salute e in particolare a neonati, bambini, anziani, persone sensibili e immunodepresse o di debole costituzione.Mai fino ad ora però era stato elaborato e sistematizzato, ad uso del lettore non esperto, un numero così alto di prove a dimostrazione dell’esistenza del mal di latte.Attraverso la propria vicenda e quella di molte altre persone, tra cui anche numerosi personaggi famosi, l’autore di due bestseller come Denti Tossici e Magnesio, affronta con competenza e puntualità scientifica, uno dei temi più attuali della medicina naturale.In questo prezioso manuale l’autore raccoglie e cataloga, a seconda della patologia, centinaia di studi della medicina ufficiale in cui si dimostra come gli elementi contenuti nel latte lavorato dall’industria alimentare (fenilalanina, tirosina, fosfati, ADH, IGF-I ecc.) possono essere collegati all’insorgere di diabete, problemi di permeabilità intestinale, allergie, otiti, tonsilliti, coliche, sinusiti, orticarie, disturbi al sistema vascolare, osteoporosi, disturbi ormonali, e di altre conseguenze a lungo termine come l´aterosclerosi, la crescita accelerata ma dilatata degli organi e la resistenza insulinica.Oltre alla descrizione dettagliata dei meccanismi attraverso cui il latte agisce in modo negativo sull’organismo, il libro contiene un’intera sezione dedicata ai test allergici e di intolleranza, compilata alla luce delle più aggiornate ricerche scientifiche, e una ricca selezione di ricette alternative a base di latte di mandorle, di cocco e di riso e latti vegetali.

Leggete anche: 10-ragioni-per-eliminare-latte-e-formaggi

E quant'è facile arrangiarsi senza latticini mostra questo testo: Golosità senza Latticini

 

Alimentazione

Alimentazione:

Respirare, dormire, mangiare – di poco altro abbiamo bisogno nella nostra vita.

D'altronde: respirare male – aria viziata, dormire male – insonnia, ci fa star male o ci uccide.

E mangiare male? È giusto, che, a prescindere della qualità del cibo assunto, la pancia si riempie, la fame si riduce, si sopravvive di più, piuttosto di non mangiare niente o di meno. Tutto vero. Anche il povero cristo, che è costretto di affamarsi sulle montagne d’immondizia delle favelas africane e sudamericane, camperà, se il resto delle sue condizioni glielo permettono, i suoi 30 o 40 anni, esattamente finché le sue forze di nascita ed accrescimento non sono state consumante. E siccome energia di fuori non se ne ha potuta procurare, una volta finita l’odem della natura, la vita finisce.

Badate bene, che la nostra funzione su questa terra è la procreazione e basta. Questo fenomeno, definito generazione, necessita 30 anni di vita, fare nascere e far diventare feconda a sua volta la propria progenie. Poi non ce n'è più bisogno di noi.

Ergo: respirare bene, dormire bene e mangiare il giusto, sono la base della salute e della sopravvivenza.

Ma mangiare il giusto, come si definisce? Il dilemma comincia di qua. Ognuno dice la sua, tanti apostoli fanno una gara spietata, e il commercio propone quello, che riesce smerciare meglio.

La verità? C’è!! Al mio parere non abbiamo bisogno di tutte quelle teorie, basate spesso su interessi particolari o su esperienze personali non rappresentative.

Il mio concetto di alimentazione si basa sulla storia, fa parte di una veduta ecologica -  olistica del mondo. Come per i nostri antenati non esistevano sostanze plastiche, chimiche, artificiali in senso lato, loro non venivano a contatto nemmeno con il cibo degli ultimi 50anni di rivoluzione tecnologica. E prima degli ultimi 6000 anni non conoscevano  neanche  i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento di bestiame. Ci si nutriva di verdura e carne. L’uomo di oggi esiste da 4.000.000 di anni (4 milioni). In un tracciato di 4 m, corrispondenti a 4 milioni di anni, 6000 anni sono 6 cm!!  4 m contro 6 cm!! In questi ultimi 6000 anni e per lo più negli ultimi 50 anni non c’è stata alcuna modifica del nostro organismo e non abbiamo potuto acquisire capacità di digestione, assimilazione, trasmissione di energia e smaltimento, diverse di quanto fossero a disposizioni dei nostri antenati.

Ebbene, mi dite: ma sono morti anche loro a 30 anni di età! Si, perché mancavano l’igiene, ambienti temperarti e sicuri, sistemi tampone per periodi di carestia, temperie e quant’altro. Almeno nel periodo degli egiziani, greci e romani la gente benestante arrivò pure alla longevità dei nostri tempi. Le malattie cosiddette: infiammatorie, quali il diabete, i reumatismi, la malattia cardio-vascolare, i malignomi, sembrano non esserci state prima dell’avvio dell’agricoltura e dell’allevamento di bestiame. Allora si cominciò a produrre sostanze, che in natura non ce ne sono o non ci sono in quantità notevoli, da poter prestare una base di alimentazione comune.

Queste sono:

-  Il latte vaccino

- Il frumento a tenore di glutine

- La carne di maiale da allevamento

Hanno questi prodotti un denominatore comune: sono considerati innalzatori del livello d’inflammatorietà nell’organismo, base delle malattie su elencate. Compongono loro altresì la base dell’alimentazione dei nostri tempi. Quanto è grande la frazione nel cibo quotidiano, che consiste in verdura e carne di animali, abituati a correre o nuotare con dispendio di energia? La quantità di verdura, pesce di alto mare, selvaggina, magari anche manzo e pecora in un’alimentazione media è scarsa.

Una dieta con un rapporto equilibrato di carne delle caratteristiche descritte e verdura, scelta e preparata  in modo individuale, è:

- Sufficiente e nutriente

Digeribile ed assimilabile

- Non tossica e xenogena, ricca di sostanze nutritizie secondarie, con un metabolismo   acido-base in equilibrio

- Tutto sommato non crea problemi per l’individuo medio – soggetti con problematiche particolari a parte

Piuttosto esistono tante diete squilibrate, ad esempio il vegetarismo. Il povero vegetariano per evitare la carne, in cui consiste la base del nostro approvvigionamento proteico naturale, casca nella trappola pro infiammatoria  dei prodotti dell’agricoltura summenzionati. E tanti stanno male, sviluppano ogni male, paragonabili addirittura con il polo opposto, ed esattamente con quella cerchia di gente, che vive esclusivamente o almeno  in modo esagerato e scompensato di carne ed altre proteine. La discussione è lunga e scabrosa, perché ciascuno di noi ha le sue abitudini e credenze, che fa fatica di abbandonare.

Nella pratica medica si considerano certamente casi, che hanno bisogno di diete, che prescindono dal concetto proposto, e sono da discutere in modo individuale e adeguato. Io ho visto, visitato e consigliato con successo un monte di malati, affetti da malattie infiammatorie di ogni tipo. Dopo tanti studi, sperimenti ed insuccessi si è abbozzata e realizzata questa certezza: non possiamo fare a meno di  rispettare le leggi della natura, dell’ecologia e della storia.

Medicina di Mayr


Diagnostica e terapia secondo Dr. F.X.Mayr
(La cura di Mayr) Il metodo diagnostico terapeutico sviluppato dal medico austriaco Dr. Franz Xaver Mayr (1875-1965) è un approccio naturopatico ed olistico.

La diagnostica svela stadi precoci di malattia da sovraccarico metabolico tipico per la nostra civilizzazione, sintomi che spesso fuggono ad indagini medici nelle fasi iniziali. Offre un` ingresso alla tematica del metabolismo e della salute e spiana la via ad una nuova organizzazione della vita e del modo di alimentarsi.

Diagnostica secondo F.X.Mayr:

Mayr sviluppò dopo decenni di osservazione e di ricerca criteri diagnostici per definire il proprio stato di salute dell‘ individuo. È nato un catalogo di tipologie, ciascuna rappresentata da una determinata forma di addome in rapporto con la propria forza costituzionale dell’individuo. Da questo rapporto deriva lo stato di salute della persona, c’è o non c’è capacità compensatoria per portare avanti un addome più o meno disfunzionale. Di li poi si definisce l’importanza di rigenerazione attraverso la cura secondo F.X. Mayr.

Faccia la prova e si osservi in posizione laterale e rilassata davanti ad un grande specchio! In questo modo si rende conto Lei stesso dello stato del Suo addome e della Sua postura, prima e magari dopo una cura di Mayr eseguita con successo.

Mayr distingue le diverse forme di postura corporale in dipendenza dalla grandezza e pienezza dell’addome e della forza di sostenimento dovuta alla vitalità dell’individuo:

postura normale - postura normale con pancia a gas - stadio iniziale della „postura all’attenti“ – la pancia a gas – la pancia a forma d‘uovo - la „postura da portatore di grande tamburo - forma di pallone - pancia flaccida piena di feci nella „postura sfaticata“ – la pancia flaccida piena di feci nella „postura da seminatore” – la pancia infiammata piena di feci – la pancia a punta – la „postura d’avvio di corsa“ – la pancia flaccida piena di feci e gas – la „postura d’anatra“ .

                                         

La terapia di Mayr è un trattamento dietetico intenso, approccio salutiero attivo, con lo scopo di migliorare le condizioni fisiche generali, guarire malattie dell’apparato digerente e del metabolismo.

In primo piano sta la disintossicazione, la pulizia e l’eliminazione di scorie dall’intestino intervenendo sulle condizioni degli umori, sangue, cellule e tessuti.

La terapia di Mayr attiva le forze di autoguarigione , procedimento medico olistico, denominato „ via reale alla salute“.

Al fine di trovare la diagnosi giusta e per poter guidare bene la cura sono indispensabili per il medico uno studio approfondito della „Diagnostica e Terapia secondo Dr. F.X.Mayr“ e un’esperienza sul proprio corpo della cura. I corsi di studio sono accettati dall’ordine di medici austriaco e premiati con un apposito diploma di specializzazione.

 

Nella terapia di Mayr si applicano i seguenti tre principi:

1. Il riposo indispensabile per la rigenerazione tramite la temporanea riduzione del lavoro dell’apparato digerente. A seconda delle esigenze individuali vengono imposte cure da digiuno completo con solo apporto di tisane, fatte di solito in sanatori specializzati, oppure cure da digiuno modificato con apporto alimenti leggeri come nella cosiddetta „dieta mite da derivazione“.

Questi procedimenti meno intensi sono eseguiti negli ambulatori dei medici specialisti della diagnostica e terapia secondo Mayr. Invece del latte di una volta, oggigiorno spesso mal tollerato, può essere utilizzata tutta la gamma dei prodotti a base di latte acidificato tipo yogurt, oppure di origine caprina, soia , aminoacidi ecc. Il medico specialista sa adoperare vari regimi di alimentazione ridotta allo scopo di far riposare l’apparato digestivo.

2. La pulizia con lo scopo di eliminare le scorie, il lavaggio e la deacidificazione del tubo digerente. Porta dei risultati benefici per tutto l’organismo. Aiutano a questo scopo l’irrigazione con soluzioni di „sale amaro“ (solfato di magnesio), il „Glaubersalz“ (solfato di sodio), e altri composti salini, tipo quello di Karlsbad ecc.. Inoltre sono da bere grosse quantità di liquido, acque da fonti minerali, tisane con erbe particolari. Elemento di base è il trattamento medico manuale dell’addome.

3. La rieducazione verso il ritorno alla vita normale, accompagnato dall’allenamento della masticazione, l’organizzazione dei pasti, il poter bere a sufficienza e lontano dai pasti, l’avvio verso un modo più sano di mangiare e vivere. Fa parte di questo reset anche il trattamento manuale dell’addome ristabilendo l’equilibrio fra gli organi addominali, attiva l’intestino ormai stanco e dilatato, tende a decongestionare il fegato, il pancreas e le ghiandole intestinali, rende più vivace la circolazione di sangue e linfa, influendo sulla funzione da doppia pompa costituita da respirazione e peristaltica intestinale. In questo senso il trattamento manuale dell’addome combina terapia dell’apparato digerente con la respirazione.

Essenziali per la comprensione della cura sono le seguenti esperienze:

- la forza dell’albero non sta nei suoi rami e nelle foglie ma piuttosto nelle sue radici. In analogia la forza di braccia e gambe risulta dal suo elemento di radice, l’apparato digerente. La forza di digestione è la base della vitalità dell’uomo, della sua energia fisica e mentale.

- mangiare molto non rende necessariamente forti e vivi ma sovraccarica piuttosto l’apparato digerente portando alla sindrome dell’intestino stanco con la conseguenza di indebolire, abbruttire ed far ammalare l’uomo, provoca invecchiamento e morte.

- danno da civilizzazione nr° 1 a tutt’oggi è l’intestino malato con le conseguenze per salute e vita.

- le conseguenze sono il grosso delle malattie di oggi sia a livello fisico quali reumatismi, acidosi, malattie del cuore ecc. sia a livello psichico quali depressioni, il piacere ridotto di vivere - osservazione comune. Già Luois Kuhne ha affermato: Il disturbo della digestione è la madre di tutte le malattie.

- La cura di rigenerazione e pulizia intestinale di Dr. F.X.Mayr ha effetti positivi oltre per l’apparato digerente per tutto l’organismo nella sua totalità fisica – spirituale. Sta nella mano del medico specialista della diagnostica e terapia di Mayr. Il cuore del procedimento consiste nel trattamento manuale dell’addome.

 Indicazioni importanti per la cura:

 • Prevenzione attiva di salute , dell‘ abbassamento delle forze e dell‘ invecchiamento anticipato, rigenerazione

 • Disturbi della digestione, pigrizia intestinale, malattie dello stomaco, del duodeno, del fegato e della bile, ulcere, meteorismo, micosi come la candidosi

• Disturbi metabolici con alterazioni dei valori di laboratorio

• Malattie da deposizione di scorie come reuma ed artrosi, gotta, cellulite ecc.

• Adiposità, ipertensione, fattori di rischio per la malattia cardio-vascolare

 • Cefalee, emicranie, sindromi vegetative

 • Dolori del rachide, la cervicale, tensioni muscolari, ridotta mobilità

 • Disturbi da stress

 • Sindrome da esaurimento, processi da consumazione ed invecchiamento precoce

• Malattie della pelle, allergie, eczemi

• tendenza a infiammazioni

• Abuso di nicotina ed alcol.

- Controindicazioni: Non devono essere trattate malattie infettive contagiose, psichiatriche, tumori maligni, ipertiroidismo.

Percorso della cura: È possibile in modo ambulante e stazionario. La cura completa dura 4 settimane o più. La cura standard è di 3 settimane, cure brevi sono possibili ma non hanno lo stesso effetto.