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Intolleranza alimentari - test del DNA

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Sono malato cronico. Conviene fare una ricerca di intolleranze alimentari a livello del DNA


Esperto risponde:
Io consiglio un procedimento diverso: in caso di una patologia cronica eliminare i blocchi di rilievo dal bidone traboccante e non cercare - almeno all'inizio - fattori di secondo ordine.

Quindi parlare di denti, focolai, psiche, veleni esogeni, alimentazione nociva, geopatie ed elettrosmog.

Se questi fattori primari non rispondono (più) si cerca l'ago nel pagliaio, ad esempio intolleranze alimentari non probabili con il test del DNA o simili. Al contrario facendo questo test in concomitanza con fattori primari esistenti, escono tantissimi alimenti presunti non tollerati, che alla fine tutta l'analisi non porta a una conseguenza realizzabile. Spesso escono 300 su 600 alimenti come non tollerati. Mentre dopo una vera pulizia del bidone a livello grossolano ne escono 10 !

La genetica ( DNA) ha un ruolo importante, ma l'espressione dei geni (epigenetica) è determinante e dipende dalla pulizia del bidone - dalla limpidezza delle reazioni biologiche. 

Un organismo in preda a torchio ad opera dei svariati fattori tossici sopra menzionati non può garantire questo filtro epigenetico, complessa struttura bio - molecolare, che si tiene in piedi con ampio apporto di energia e nutrimento vitaminico e minerale in un ambiente favorevole con un rapporto acido-base perfetto.

E' proprio l'epigenetica, che con il passare degli anni, dopo una vita sregolata e piena di sbagli a livello del mantenimento dell'energia vitale, responsabile dell'esordio della malattie di mezza età: ipertensione, cancri, diabete ecc.. Difetti e loci genetici sfavorevoli li abbiamo tutti. Ma dipende se si riescono ad esprimere a farci davvero ammalare.